Anche sul Prg occorrono segnali di cambiamento

Il sindaco Alemanno ha subito dato i primi segni di cambiamento in settori sensibili per la popolazione, come la sicurezza. In riferimento a operazioni urbanistiche della passata Giunta che hanno provocato critiche diffuse, messe in evidenza anche in una recente trasmissione di Report su Rai Tre, il presidente di Italia Nostra Carlo Ripa di Meana in una conferenza stampa alla vigilia del ballottaggio ha chiesto ai due schieramenti precisi impegni a rivedere alcune di tali operazioni, precisate in un documento. È opportuno che anche a questo riguardo vengano dati al più presto segnali di cambiamento, soprattutto per evitare che le situazioni divengano irrecuperabili. Le risposte dei rappresentanti dei due candidati sindaco sono state alquanto evasive da parte del centrosinistra (che obiettivamente ha avuto qualche difficoltà a smentire decisioni recenti), ma positive da parte del centrodestra, con la sola, responsabile riserva di verificare i termini degli interventi e le possibili conseguenze per eventuali ripensamenti su impegni già presi formalmente dal Comune. Ma spesso le citate operazioni sono minate da vizi di origine o mancato rispetto di previsioni e impegni contenuti nei progetti e convenzioni che le disciplinano, così da giustificare e motivare immediate sospensioni di provvedimenti e lavori, in attesa delle necessarie verifiche. Ad esempio, è clamoroso il caso della demolizione e ricostruzione dell’ex ministero delle Finanze all’Eur, la cui variante di Prg bocciata da una delibera del Consiglio comunale di neppure 3 mesi fa, è stata riproposta, con assai dubbia legittimità, alla vigilia delle elezioni dal commissario straordinario. In quell’edificio si potranno anche ammettere ristrutturazioni spinte e modifiche delle destinazioni d'uso, purché miranti ad accogliere il necessario indotto del limitrofo centro congressi, ma non dell’attuale composizione volumetrica e architettonica, il pregio maggiore del progetto di Ligini degli anni ’50. Anche per la soppressione del Velodromo olimpico, non solo va preso atto che la citata delibera di Consiglio comunale del febbraio scorso ha bocciato l’operazione, ma soprattutto va rispettato il vincolo posto il 16 aprile scorso con decreto del ministero per i Beni culturali.

Si potrebbero poi sospendere i lavori dell’altro scandaloso intervento in piazza dei Navigatori dove, mentre procede la costruzione dei 150.000 mc. concessi alle imprese, queste non hanno ancora neppure avviato le opere stradali previste a loro carico per limitare i danni del traffico.
(*) Urbanista

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