Una scarpetta perduta nellultimo assalto impossibile alla torre di Siena, il desiderio di non lasciare Milano, Roma e la Virtus Bologna, i tre presunti colossi, le tre sfidanti più accreditate ai campioni, troppo sole. Stagione per capire, ad esempio, se Biella e Treviso, uscite alle semifinali lanno scorso, hanno ancora la stessa spinta. La Benetton ce lo dirà già questa sera provando a rimontare 9 punti in Francia contro lOrleans che sbarra la strada europea ad una società con una bella storia nelle coppe, caduta e risorta, ricostruita puntando anche su giovani cresciuti nella grande casa alla Ghirada, ma ancora così teneri negli esami che contano. Per Biella la difficoltà di capire se i troppi cambiamenti hanno lasciato la stessa impronta, quella che lanno scorso permise allAngelico di eliminare Roma.
Il problema sembra questo in un campionato dove ci saranno ben 96 nuovi giocatori su 160, in un torneo che riscopre il potere lombardo con ben quattro squadre in caccia: da Milano a Varese, da Cantù a Soresina, neopromossa come la Cimberio.
Anche la Campania presenta il suo terzetto goloso, ma se abbiamo certezze su Caserta, affidata al canturino Sacripanti, se Avellino promette di ridare voce ad una città che nello sport spesso si mortifica da sola, più difficile è immaginare quello che potrà fare Napoli tornata in serie A dopo la chiusura, dopo essersi fatta prestare la squadra da Rieti.
Cambiare tanto anche per necessità, e questo è capitato a Teramo, la grande rivelazione dellultima stagione chiusa per sfinimento nei quarti contro Milano. Cambiare per ritrovare la propria identità storica, come vi direbbero a Pesaro, che continua la sua corsa ancora legata al marchio Scavolini, luomo che di certo ha dato più di tutti al basket e non soltanto, per stupire come due anni fa, sussurrano da Montegranaro, affidata al milanese Frates e ricostruita per bene.
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