Calo consistente per la cassa integrazione in agosto. Le imprese italiane - sottolinea lInps - hanno chiesto allIstituto di previdenza 56,7 milioni di ore di cassa con un calo del 29,7% su luglio, e una riduzione del 24,8% su agosto 2010. Nei primi otto mesi dellanno le aziende hanno chiesto lautorizzazione per 648 milioni di ore di cassa con un calo del 21,1% rispetto allo stesso periodo del 2010 (tra gennaio e agosto 2010 erano stati autorizzatE 822 milioni di ore). Il calo delle richieste di cassa - sottolinea lInps - riguarda tutti e tre gli istituti della Cig: le richieste di cassa integrazione ordinaria (Cigo) in agosto sono state di 7,2 milioni di ore, contro i 9 milioni del mese di agosto 2010 (-20,4%); le domande di cassa straordinaria (Cigs) sono state pari a 25,5 milioni (-3,8%) rispetto ai 26,5 milioni del 2010; sono poi diminuite sensibilmente le richieste di quella in deroga (Cigd) con 24 milioni di ore contro i 39,9 milioni dellagosto 2010 (-39,7%).
«Si consolida dunque il segnale: da tre mesi le richieste di Cig sono in sensibile calo - commenta il presidente dellInps, Antonio Mastrapasqua - mese su mese. Dallinizio dellanno la flessione è sempre più accentuata rispetto al 2010». Il calo congiunturale è ancora più forte. Per la cassa ordinaria si registra una riduzione del 64,5% rispetto a luglio 2011 (da 20,2 a 7,2 milioni di ore), per la Cigs si è avuta un taglio del 22,4%, mentre per la cassa in deroga il calo è stato del 12,9% rispetto a luglio. Il comparto industriale è quello che pesa di più nella riduzione delle richieste: rispetto ad agosto 2010 (-32,4% per la Cigo e -9,6% per la Cigs).
E ora le razioni sindacali. «Il calo delle richieste di cassa integrazione - commenta Nazzareno Mollicone, segretario confederale dellUgl - indica un raffreddamento della crisi occupazionale, un dato positivo di cui prendere atto. Ma raffreddamento non significa ripresa, perché resta ancora stabile un elevato numero di lavoratori sottoposti alla cassa che vanno ad aggiungersi allaltrettanto elevato numero dei disoccupati e degli inattivi. Occorre, quindi, favorire questo lieve segnale di ripresa incentivando i consumi interni e le esportazion». E Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl: «Per favorire la rioccupazione dei cassintegrati ci vuole unenergica azione relativa ai tavoli di crisi aperti presso il ministero dello Sviluppo».
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