Ancora un tragico rally Auto piomba sulla folla: un morto e tre feriti

TorinoÈ costata cara a Mario Scanavino, 61enne di Bardonecchia, la sua grande passione per i motori. L’uomo ha trovato la morte proprio mentre aspettava di veder passare quelle auto, di sentire il rombo dei motori che tanto amava. La tragedia è avvenuta a Dronero, in provincia di Cuneo, dove si stava svolgendo il 17esimo rally internazionale delle Valli Cuneesi. Poco dopo mezzogiorno l’equipaggio Costenaro-Ciucci (alla guida di una Citroen Ds 3), ha perso il controllo dell’auto e ha investito alcuni spettatori che si trovavano in una zona vietata al pubblico. Non è ancora chiaro il motivo per cui la macchina è uscita di strada.
La tragedia si è verificata nella prova speciale 3, nel territorio di Montemale. Oltre alla vittima ha rischiato la vita anche Livio Tesio, 39 anni, di Savigliano anch’egli travolto dall’auto «impazzita»: l’uomo è stato immediatamente trasportato in elicottero all’ospedale Croce e Carle di Cuneo. È grave, sembra non in pericolo di vita. Per le altre due persone rimaste ferite i medici hanno parlato di traumi alla colonna vertebrale e alle spalle.
Gli spettatori si trovavano in una zona che non era riservata al pubblico, quindi già ritenuta pericolosa, subito dopo un tornante. Pare che gli organizzatori del rally avessero invitato più volte i presenti ad allontanarsi. La zona era anche stata segnata con una apposita cartellonistica e con strisce bianche e rosse che sottolineavano i rischi.
La competizione è stata interrotta in segno di lutto. Il pilota e il navigatore coinvolti nell’incidente, una volta appreso della tragedia, sono caduti in uno stato di shock. È emotivamente distrutto anche il presidente del comitato organizzatore Piero Capello. Non è, infatti, la prima volta che il rally vive una tragedia simile. Soltanto il 5 luglio scorso Capello era stato assolto, insieme al direttore di gara, al pilota e al responsabile della sicurezza, dall’accusa di omicidio colposo per la morte di uno spettatore avvenuta nel corso dell’edizione 2007. Una tragica fatalità, avevano sancito i giudici. Per questo motivo la gara, che avrebbe dovuto festeggiare i 30 anni di organizzazione di eventi da parte di Sport Rally Team, era stata particolarmente curata sotto il profilo della sicurezza. In cifre questa edizione vedeva in campo 255 commissari addetti alla sicurezza sul percorso, 40 volontari della protezione civile, 12 medici anestesisti, 12 ambulanze medicalizzate con equipaggio a bordo, 6 team di specialisti nel servizio antincendio e pronto intervento, 30 radioamatori per i collegamenti tra direzione gara e percorso, 55 cronometristi, oltre 50 ufficiali Csai per la gestione della gara dalle verifiche all’arrivo, oltre naturalmente alle forze dell’ordine. Quest’anno era anche stata realizzata una piccola guida riservata al pubblico, scaricabile dal sito internet della manifestazione, in cui era evidenziato che le zone non espressamente indicate come aree riservate al pubblico fossero da considerarsi vietate.

Sempre nella guida si puntualizzavano i divideti, come quello di piazzarsi all’esterno delle curve e all’interno dei tornanti, soprattutto se in discesa o con evidenti segni di «tagli» delle vetture. Precauzioni che, purtroppo, non sono bastate per evitare la tragedia.

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