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ANDREA PIRLO Lanci, frenate, accelerate È lui che gestisce i ritmi 8,5

Lo sostiene Platini («siete Pirlo-dipendenti»), lo sanno bene quelli del Milan, costretti a cambiare addirittura sistema di gioco in sua assenza, ne hanno piena consapevolezza i rivali che a lui, in campionato e Champions League, dedicano marcature a uomo, quasi fosse un attaccante, addirittura. Da lui devono partire oltre che i lanci, calibrati, verso Totti e la fase offensiva, il controllo della velocità da dare alle cadenze degli azzurri. È l’uomo schierato ai comandi dell’Italia, per capirsi: se accelera devono andargli dietro, se frena devono assecondarlo, se lancia devono capire al volo e non risparmiare alcuna energia. A giudicare da come la Francia prepara la sfida è altamente improbabile che lo pedinino. È invece quasi sicuro che si comportino come con il Brasile, arretrando fino al punto da farlo uscire dalla sua zona di competenza per sguarnire la tre-quarti italiana. Deve guardarsi da questo rischio. E far viaggiare la palla con la collaborazione consueta di Gattuso che gli fa da muro, prende e restituisce palla per tirarlo fuori dagli impacci. Perché si confermi decisivo c’è bisogno che Toni in particolare e poi Perrotta e Camoranesi, sui due lati, siano sempre pronti ad andare all’assalto. Pirlo cominciò con un gol mirabile contro il Ghana.

Non è escluso che firmi anche l’atto finale.

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