Andreotti presenta la Genova tra due Papi

Dal Papato del genovese Benedetto XV a quello attuale di Benedetto XVI, dal primo totalitarismo della storia a cui la chiesa si è opposta all’attuale «totalitarismo relativista». Genova, oggi, ospita un convegno di studi promosso dal «Centro europeo per le radici cristiane nella società» dal titolo «Europa, pace e libertà religiosa» che vedrà tra i suoi relatori anche il senatore Giulio Andreotti, presidente onorario del Centro Europeo per la radici cristiane.
Oggi nell’Aula Magna dell’Università di Genova si aprono ufficialmente le celebrazioni per la visita del Santo Padre in Liguria del prossimo fine settimana, giornata dedicata alla scoperta della figura di Papa Benedetto XV il Pontefice genovese (nato e cresciuto a Pegli) che guidò la Chiesa di Roma dal 1914 al 1922. Fu strenue oppositore della prima guerra mondiale e lottò contro le varie forme di totalitarismo che si svilupparono proprio negli anni del suo pontificato a partire dal genocidio di un milione mezzo di armeni. Oggi sulla scena culturale si profila quello che è stato definito da Benedetto XVI il «totalitarismo relativista» che tende ad escludere tutto quello che fa riferimento ai valori e all’eredità cristiana.
I lavori verranno aperti dal professor Filippo Peschiera presidente del Centro europeo per le radici cristiane, parleranno poi il Stefano Monti Bragadin sugli «aspetti della genovesità di Benedetto XV», Giovanni Battista Varnier sul rapporto tra Chiesa e Mondo moderno nei pontificati di Benedetto XV e XVI, quindi i rapporti con le altre religioni e sulla libertà religiosa saranno approfonditi da Francesco Colafemmina e don Nicola Bux.

Nel pomeriggio si terranno gli interventi conclusivi di Sandro Fontana («L’Europa di Benedetto XV e l’Europa di Benedetto XVI») e alle 16 chiuderà la giornata di studi Giulio Andreotti, con la relazione «Il Rapporto tra la Santa Sede e lo Stato italiano».

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