Andreotti: «È la rivoluzione francese»

Il senatore a vita è soddisfatto delle pene. Ronchi (An): «Per fortuna nessuna amnistia». Ghigo (Fi) deluso: «Penalizzata tutta Torino»

Roberto Bonizzi

Rabbia e stupore per gli juventini. Il colpo di spugna ha ammorbidito le pene di Lazio, Milan e Fiorentina. Mentre la Juve resta confinata in serie B, con 17 punti di penalizzazione. «Questa è giustizia sommaria: profondamente ingiusta e frutto di un sistema illegittimo - commenta a caldo Mauro Paniz, deputato di Forza Italia, presidente dello Juventus club di Montecitorio, che aveva chiesto a più riprese l’amnistia -. Ora dovrebbe essere tentata ogni strada possibile: Tar, Consiglio di Stato e Corte europea». Sulla stessa linea il collega di partito Enzo Ghigo, ex presidente della regione Piemonte: «Clemenza per tutti tranne che per la Juve. È una sentenza fortemente penalizzante per la squadra e la città di Torino. Sono stati sottovalutati gli aspetti negativi dal punto di vista economico». Riso amaro per Franco Causio: «Lo sconto di pena non mi interessa, le sentenze fanno ridere, sono stati solo presi in giro i tifosi».
Arriva «l’invito a fare ricorso» da parte di Evelina Christillin, vice presidente del comitato organizzatore di Torino 2006. «Da tifoso juventino credo che abbiamo avuto subito il male minore - commenta il ministro Antonio Di Pietro -. Da ex Pm dico che le sentenze vanno rispettate sempre, ma io sarei stato molto più severo. Qui si è cercato di salvare capra e cavoli». Durissimo il ministro Giulio Santagata: «Il Milan in Champions e la Juve in B chiariscono chi ha sempre comandato e continua a comandare nel calcio italiano». Non si sbilancia sulle sentenze nemmeno questa volta Giovanna Melandri, ministro dello Sport. «Il governo, con la legge delega sui diritti tv, ha cominciato a fare la sua parte e intende andare avanti con altre iniziative per risolvere i tanti problemi del mondo del calcio».
Sempre sarcastico il senatore a vita Giulio Andreotti. «La Juventus era meglio in C, con il Frosinone (che però è stato promosso ndr). Ma anche in B, per un vecchio tifoso come me, è un po’ come la rivoluzione francese». Poi torna serio. «Speriamo si sia voltata davvero pagina e ora ci si possa occupare di cose più serie». Amareggiato Maurizio Gasparri (An): «Tanto tuonò che non piovve. Da tifoso dico che la morale è davvero brutta: qualcuno penserà che conviene imbrogliare». Soddisfatto, invece, il collega di partito, e interista, Ignazio La Russa: «Sono contento per i miei amici Berlusconi e Galliani, ma trovo questa sentenza un regalo eccessivo al Milan: sarebbe stato meglio squalificarlo dalla Champions per un paio d’anni. Le sentenze puniscono giustamente le società e non i tifosi, garantendo una serie A competitiva e appassionante». Per tutta Alleanza nazionale parla anche Andrea Ronchi, il portavoce: ««Nonostante il secondo grado abbia ammorbidito le sentenze per le squadre coinvolte, viene confermato il fatto che ci sono stati atti illeciti e campionati falsati che hanno svilito il calcio. Fortunatamente non c’è stata amnistia. Ora si può voltare pagina e guardare con orgoglio alla Coppa del mondo appena conquistata».
Mano sul cellulare, pensiero a Silvio Berlusconi. Roberto Maroni, leghista e milanista, esulta a metà: «Ho telefonato a Berlusconi per avere conferma che eravamo in Champions e lui mi ha detto che a suo giudizio resta un’ingiustizia perché il Milan non ha fatto nulla. Io da tifoso sono moderatamente soddisfatto perché potremo fare i preliminari di Champions, insomma una mezza vittoria». Contento per metà pure Renato Schifani (Fi): «Il Milan ora può anche vincere lo scudetto, ma il mio Palermo purtroppo perde la Champions». «Sono esterrefatto - dice Luciano Ciocchetti (Udc) -.

Per tre mesi si è demonizzato ad arte il sistema calcio e i suoi dirigenti. Mi pare che la sentenza della Corte federale dimostri che al massimo ci sono state singole responsabilità in un sistema calcio sostanzialmente sano».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica