Roma - «La soluzione è che il protocollo deve essere approvato contemporaneamente alla legge finanziaria. Altrimenti il governo avrebbe seri problemi di rappresentanza». È il leader della Uil, Luigi Angeletti, a sollecitare così tempi stretti per l’approvazione entro l’anno del protocollo che ieri i lavoratori hanno approvato con un'ampia maggioranza che ha sfiorato l'82% dei consensi. E ammonisce Prodi: «Il governo mantenga la parola e il parlamento trovi la maggioranza per approvarlo se no si pone un problema di sopravvivenza».
Epifani: "Modifiche in Parlemento? Solo se c'è intesa" «I perfezionamenti apportati in Cdm sul protocollo sul welfare possono essere valutati positivamente...». Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani ostenta soddisfazione: «Oggi - ha detto - il Cdm ha dato l’ok al protocollo. Non poteva non farlo per due motivi: uno perché il governo è contraente dell’accordo e due perché la dimensione del voto del referendum spingeva in questa direzione. I perfezionamenti approvati - ha proseguito Epifani - possono essere valutati positivamente.
Ora la parola spetta al Parlamento, e qualora si ritenesse di apportare delle modifiche - ha auspicato il leader della Cgil - pur nel rispetto delle prerogative delle Camere, lo si faccia ascoltando l’opinione di chi ha sottoscritto l’accordo. Mi sembra questo un modo corretto di interpretare il voto dei lavoratori».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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