(...) A tratti, larea attorno di Caricamento si trasforma da una zona franca in balia di chiunque, in una specie di oasi svizzera. Fino, per lappunto, al cambio di turno o di strada degli agenti.
Insomma, una volta di più sono contento dellarrivo degli alpini e dei maggiori controlli delle forze dellordine. Ma, anche se non lo fossi stato, anche se fossi stato il più fiero avversario dei cappelli degli alpini e del grigioverde, avrei cambiato idea dopo aver assistito a una scena che ho visto qualche sera fa in via San Lorenzo.
Lorologio segnava quasi luna e alcuni sbandati erano più sdraiati che seduti ai lati della strada. Al loro fianco, bottiglie di birra ormai vuote, gli occhi chiusi, lo sguardo perso. Come vuoti a perdere, la birra e loro.
Ecco, in questo quadro, una delle tanto deprecate «pattuglie miste» di carabinieri e alpini, si è avvicinata a quei ragazzi. E, prima di farli sgomberare, prima di ricordare loro ordinanze repressive, prima di essere agenti e alpini, quei ragazzi in divisa hanno ricordato di essere uomini, chiedendo: «Cè bisogno di aiuto? Possiamo esservi utili? Volete appoggiarvi a noi?». Nelle fondine cerano le pistole, negli occhi lumanità.
Se solo avessi avuto una cinepresa per fare un filmino, lavrei mostrato a tutti coloro che pontificano contro gli alpini. Senza alcun commento, solo con i primi piani sugli occhi e sui volti degli alpini e dei carabinieri. Vi assicuro che avrebbero taciuto per sempre.