Oggi come ieri la democrazia dei «migliori», di chi ritiene di essere depositario del giusto, è sempre la stessa. Cambiano tempi, metodi e strategie, ma il risultato è lo stesso: ieri lo slogan «Almirante non deve parlare», oggi la stessa frase in bocca a Prodi indirizzata a Berlusconi. Certo lmmagine di Prodi non evoca i nerboruti comunisti degli anni 70, ma a me ricorda molto il mio professore di lettere, tutto casa e chiesa, che in prima ragioneria, quando gli dissero che ero un militante missino, mi guardò con aria commiserevole e disse: «Peccato, sembravi un bravo ragazzo», frase che mi suonò come un epitaffio sulla lapide.
A sporcarsi le mani del sangue di tanti giovani di destra furono gli attivisti rossi, ma anche le persone come il mio professore di lettere, i democratici doc, quelli col complesso del migliore che in maniera ancora più subdola hanno avallato il motto «uccidere un fascista non è reato». Siccome oggi la madre dei democratici con la patente del migliore è sempre incinta, il pericolo che la violenza possa tornare non è poi così remoto.
Presidente Circolo Almirante
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