È un bollettino di guerra quello snocciolato da Federlegno-Arredo a consuntivo del 2009: fatturato -20%, export -23,5%, consumi -19 per cento. E anche un combattente come il presidente Rosario Messina ammette la difficoltà: «Abbiamo sopportato la crisi finanziaria praticamente da soli, ma anche la nostra resistenza ha un limite. Per evitare la perdita di oltre centomila posti di lavoro, ora occorre un intervento urgente del governo, a partire dalla rottamazione (anche negli alberghi), facendo così per il settore del mobile quello che si è fatto per le auto, che hanno visto crescere gli ordini del 15 per cento. Inoltre, è necessario sostenere direttamente le imprese con sgravi fiscali, soprattutto quelle piccole e medie che rappresentano lossatura del sistema economico italiano. Dove trovare il denaro? Dallo scudo fiscale, per esempio».
Intanto, il settore si prepara allauspicata ripresa: le imprese ripensano in modo nuovo non solo i prodotti, ma anche lorganizzazione produttiva e commerciale, guardando a tutti i mercati, non solo quelli emergenti, ma anche quelli tradizionali.
Un anno difficile per il mobile italiano
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