La Cnn era prima, ora è ultima. Era invidiata, temuta, corteggiata. Bastava un titolo o una dichiarazione pronunciata davanti alle telecamere per influenzare milioni di persone. Fino a qualche anno fa chi voleva sapere che cosa stava accadendo in America e nel mondo, si sintonizzava sul suo canale, che era così rapido e autorevole da costringere i capi dei governi nei cinque Continenti a tenerla sempre accesa, in un angolo del proprio ufficio.
Appena un anno fa era ancora al top. Quattro novembre 2008, Barack Obama vince le presidenziali e la Cnn tocca il picco degli ascolti. Ma negli ultimi dodici mesi la nuova Amministrazione non ha certo portato fortuna al network fondato da Ted Turner.
Gli ultimi ascolti riferiti al mese di ottobre sono sconsolanti. Laudience è crollata del 22% rispetto al 2007 ed è disastrosa nellora di massimo ascolto, quella in prima serata, in cui la Cnn scivola al quarto posto su quattro concorrenti, battuta addirittura dalla consorella del gruppo TimeWarner, Hln (lex Headline News), oltre che da Msnbc (seconda) e, con un distacco abissale, da Fox News, che ha più del triplo degli spettatori della rivale di Atlanta.
Che è successo alla Cnn? Ha commesso errori clamorosi? Bucato notizie fenomenali? Perso conduttori famosi? Macché è tutto perfettamente in regola. Ma è cambiata lAmerica e con essa le esigenze di chi segue i canali all-news. Trattasi, di poche centinaia di migliaia di persone in un Paese di 305 milioni: un pubblico di nicchia, ma molto influente e che sovente dà il tono al dibattito politico.
Obama doveva unire, ma ha finito per polarizzare lopinione pubblica. Lo ami o lo odi, addirittura più di Bush. E le passioni suscitate dal primo presidente nero finiscono per condizionare le aspettative dei telespettatori, che richiedono sempre meno uninformazione equilibrata e sempre di più un approccio fazioso, che parla alla «pancia» più che alla mente. E se lo stesso Obama si mette a polemizzare apertamente con Fox News, accusandola di non fare vero giornalismo, il risultato è contrario a quello desiderato dalla Casa Bianca: laudience della rete di Rupert Murdoch sale, attraendo, oltre al consueto nucleo di conservatori ultraviscerali, anche molti indipendenti incuriositi e non pochi simpatizzanti di sinistra, che la guardano per scandalizzarsi.
A beneficiarne sono di riflesso i conduttori di sinistra. Il successo di Msnbc è dovuto in buona parte a Keith Olbermann, che, con il suo Countdown, in onda alle 20, polemizza sovente con la destra repubblicana.
Alla Cnn non bastano più nemmeno la grandi star. Larry King (nella foto sopra) soffre; il fascinoso Anderson Cooper, diventato famoso per le dirette durante luragano di New Orleans nellagosto del 2005 e considerato il nuovo sex symbol maschile, non sfonda; la fotogenica Campbell Brown, ex reginetta delle giornaliste politiche, viene annientata ogni sera su FoxNews da Bill OReilly, con un rapporto di quasi otto spettatori a uno a favore di questultimo.
La Cnn suda, arranca e non sa come rimediare.
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