Un anno di «Sky Arte HD» La cultura per tutti i gusti

Nell'immaginario collettivo, l'arte è associata quasi esclusivamente alla pittura, dimenticando che è, invece, un universo vasto di forme espressive, che vanno dalla musica alla fotografia, dal teatro all'architettura, dal cinema ai graffiti, che andrebbero lette e apprezzate attraverso la giusta chiave interpretativa. Esiste, soprattutto, una forte vitalità attorno a mostre e manifestazioni artistiche alle quali la tv non offriva il giusto supporto. Dell'importanza di svecchiare e sdoganare l'arte a 360 gradi, rendendola fruibile a un pubblico eterogeneo, sia di età, sia di cultura, parla il direttore di Sky Arte HD, Roberto Pisoni, che, offrendo un palinsesto stimolante, ha festeggiato il primo anno di vita dell'unico canale culturale italiano in HD.
Promotore di un grande progetto aziendale, che ha avuto una forte spinta propulsiva, il direttore ha optato strategicamente per la trasversalità: «Per incuriosire il pubblico - afferma Pisoni - era importante trovare la ricetta ideale per mescolare le forme espressive di epoche molto lontane e differenti tra loro». Si parla, in effetti, di contaminazione; il classico che incontra il moderno, la pop art che interscambia emozioni e cariche energetiche con la produzione del passato e, ancora, Wagner che dialoga con Jimi Hendrix.
«La cultura non é prerogativa di una nicchia, ma rappresenta un cuore pulsante dove tutti i contenuti esteticamente belli e ben riusciti si organizzano in un unico capolavoro che deve essere alla portata di tutti. Noi creiamo dei cortocircuiti tra le differenti arti; ed è così che, a esempio, Boosta, tastierista e fondatore dei Subsonica, si trova a raccontare per il nostro pubblico i suoi libri preferiti. Noi poniamo, inoltre, la nostra attenzione ai processi creativi. Di una mostra portiamo alla luce tutte le fasi di costruzione: dallo studio al montaggio, fino al lavoro di ogni operatore che contribuisce al successo finale. Per esempio, degli spettacoli teatrali del Piccolo di Milano, non trasmettiamo la messinscena, difficilmente replicabile in tv per la totale assenza dell'esperienza diretta e del vortice di emozioni che provoca, bensì il backstage con interviste agli interpreti, commenti vari, filmati sulle fasi di montaggio. Ogni dettaglio è curato e trasposto attraverso un linguaggio sempre moderno e attuale, senza cadere in barocchismi inadeguati o in termini paludati».
Pur avendo preso spunto dalla Gran Bretagna, che ha ben due canali riservati all'arte, Pisoni, scegliendo il taglio internazionale e moderno, ha individuato la chiave di volta per garantirsi «un canale di qualità con una pluralità di contenuti, una forte anima e una comune identità che ogni volta crea la sorpresa e l'affetto del pubblico». Acquisizione e produzione; per Pisoni non è stata una sorpresa scoprire come gli archivi italiani siano veramente poveri di contenuti a causa di una produzione davvero ridotta. Ecco perché ha puntato a lanciare «programmi e serie che ci hanno dato enormi soddisfazioni come “Fotografi”, “Potevo farlo anch'io”, “Bookshow”, “L'arte non è Marte”. Questa trasmissione, a esempio, è un programma game che vede la partecipazione dei bambini che si approcciano all'arte in modo ludico e divertente».

La risposta del pubblico è stata immediata e più che soddisfacente: «Non essendo monitorati dall'Auditel è difficile avere dati, se non quelli dell'On Demand che, misurando i download dei nostri programmi, è in grado di farci fare valutazioni interessanti: nei primi dieci mesi di vita siamo diventati il primo canale dell'area documentari e siamo tra i primi cinque nell'area intrattenimento. L'opportunità che abbiamo avuto di trasmettere eccezionalmente dal canale 110 della piattaforma, garantendoci, così, grande visibilità, è stata per noi una promozione pazzesca».