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Annunziata su Celentano: "Lo difenderei anche  se volesse i gay nei lager"

La dichiarazione della giornalista a Servizio Pubblico scatena le critiche delle associazione omosessuali. E lei, come risarcimento, dedica una puntata di "In mezz'ora" al tema dell'omofobia

Annunziata su Celentano: "Lo difenderei anche   se volesse i gay nei lager"

Nella furia di difendere Adriano Celentano (qualunque cosa dica...) Lucia Annunziata ha trasceso. Il delirio dell'Annunziata è anadato in onda durante la puntata di Servizio Pubblico di giovedì sera. La conduttrice di "In mezz'ora" rispondendo a Michele Santoro sul monologo sanremese del Molleggiato ha risposto con una provocazione sopra le righe: "Io lo avrei difeso anche se avesse detto che i gay vanno mandati nei campi di sterminio".

Una dichiarazione che ha scatenato le ire di tutte le associazioni per i diritti degli omosessuali. L'Arcigay sottolinea che "le parole di Lucia Annunziata a difesa di Celentano finiscono per essere un corner alle parole di Ciarrapico che proprio ieri, su Radio 24, ha dichiarato 'Due gay che si baciano mi fanno schifo. Il fascismo li mandava a Carbonia, scavavano e stavano benissimo'. L’Italia - attacca Arcigay - è un Paese incredibile: nei 150 anni dell’Unità d’Italia andiamo a scoprire che ciò che unisce personaggi di estrazione politica, culturale, umana e sociale praticamente agli antipodi, come Annunziata e Ciarrapico, è la più assoluta mancanza di sensibilità ed un cinismo capace di utilizzare i più estremi riferimenti per tradursi in omofobia".    

In giornata arriva la spiegazione di Lucia Annunziata: "La frase che ho pronunciato ieri sera da Santoro sugli omosessuali era a mio parere chiaramente paradossale. La frase - spiega la giornalista - veniva infatti alla fine di un discorso in cui ho preso nettamente le distanze sui contenuti dagli attacchi fatti da Celentano all’intera stampa italiana. Ho difeso la libertà di espressione dell’artista, ma ho usato l’esempio - di proposito estremo - della ferocia anti-gay per rendere più chiara l’esistenza anche di una contraddizione tra questo diritto e il merito delle opinioni che si esprimono". "La reazione che ne è seguita mi ha però convinta che il tema dell’odio anti-gay va affrontato meglio - prosegue Annunziata -. Vi dedicherò, dunque, la puntata del 4 marzo di ’In mezz’orà.

Le persone e le organizzazioni contattate hanno accettato l’invito".

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