Hanno seni generosi, fianchi rotondi, lati B burrosi. E niente da invidiare alle top model taglia 38. È l'anno delle «Curvy», donne con le curve, consacrate per la prima volta dalla copertina di «Vogue Italia». Al fascino delle forme morbide la bibbia della moda dedica il numero di giugno, con un servizio realizzato da Steven Meisel e intitolato «Belle vere. Curvy is sexy».
Le tre bellissime e rotonde modelle della copertina sono ritratte a tavola, in lingerie, mettono in mostra il loro corpo abbondante. «La donna curvy torna in tutta la sua bellezza - sottolinea Franca Sozzani, direttore di «Vogue Italia» -. L'esuberanza di un corpo con forme accentuate è molto più sexy e accattivante». Più che una scelta estetica, una filosofia quella del mensile, che vuole avvicinare alla moda le donne di tutte le età e di tutti i giri vita. Anche Vogue.it ha da oltre un anno un canale con foto e articoli sul lato florido della bellezza femminile. «Con questa copertina - continua Franca Sozzani - abbiamo voluto dare un altro segnale forte della nostra attenzione nei confronti di tutte quelle donne, e sono tantissime, che intendono la bellezza come qualcosa di molto più articolato e genuino rispetto a una mera questione di taglie. Sono sempre di più le lettrici che, anche sulle riviste di moda, vogliono veder rappresentato il mondo reale, fatto di persone non ossessionate dalla propria magrezza ma capaci di accettare e rispettare il proprio corpo per come è nella sua naturalezza». Un messaggio in controtendenza con le campagne che esaltano modelli al limite dell'anoressia. Proprio Franca Sozzani ha di recente promosso sul suo blog una raccolta di firme contro i siti che propongono la magrezza patologica come esempio cui aspirare.
Le donne che negli anni Sessanta si chiamavano «maggiorate», nel 2011 sono tornate in ascesa anche in passerella, guidate da icone come Dita von Teese o Monica Bellucci. Sono loro le protagoniste del nuovo libro di Daniela Fedi e Lucia Serlenga, giornaliste di moda de Il Giornale. In Curvy. Il lato glamour della rotondità, edito da Mondadori, le autrici descrivono così il pianeta della «curvosità» femminile: «La cosa più difficile da fare è una, anzi tre: amarsi, perdonarsi e accettarsi come portatrici sane di rotondità. Del resto, essere sottili e longilinee per natura è un'incognita della genetica, qualcosa di raro ed ereditabile come le perle della nonna o gli occhi azzurri di papà.
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