Cronaca locale

«Le antiche famiglie devono contribuire a far grande Milano»

I due ritratti del Boltraffio i preferiti dalla principessa

«Le grandi famiglie milanesi non si devono nascondere. Sono loro a dover rendere grande Milano ancora oggi». La principessa Bona Borromeo Arese commenta così la decisione di mettere in mostra alcuni dei tanti «gioielli» del suo casato nelle eleganti sale del museo Poldi Pezzoli. «Non parlerei di un ruolo da attribuire alla nostra famiglia, ma di assunzione di un compito sentito, a volte, come un dovere: tramandare la nostra storia. Ma lo sa che oggi a Milano nessuno ricorda più nulla delle antiche famiglie?», ci domanda la principessa, lieta che la mostra abbia fornito l'occasione per un restauro («molto costoso») come quello per la tavola del «Cristo Schernito» di Bernardo Zenale. Grazie al contributo della famiglia, l'opera è stata restaurata dallo Studio Ticci di Firenze: «Sono contenta perché era un dolore guardarlo», commenta la principessa. La tavola dipinta per la verità versava in pessimo stato già nel 1830 quando entrò nella collezione di famiglia e nel 1982 Pinin Brambilla Barcilon, che ha curato anche il restauro del Cenacolo, si adoperò per un primo importante recupero. L'intervento fece riemergere quanto di autografo si nascondeva sotto le ridipinture, ma scelse di cancellare le parti non originali, lasciando a vista il legno nudo: con l'attuale restauro il legno è stato stuccato, riportandolo a livello della pittura e il tono di colore è stato adeguato alle parti vicine. Il visitatore vedrà come la tavola è tornata a rivivere. «Se dovessi scegliere un pezzo, all'interno di questa collezione che amo molto, indicherei i due ritratti del Boltraffio», confessa la principessa Borromeo che si riferisce alle opere d'arte con la familiarità propria di chi respira l'aria di un casato che non ha bisogno di presentazioni. La scelta è caduta sul «Ritratto di dama» e «Ritratto d'uomo» di Giovanni Antonio Boltraffio di evidente la lezione leonardesca: «Sono dipinti privi di formalità, così umani».

Parola di principessa.

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