Roma

Antigone, la perenne sfida della coscienza alla legge scritta

Alessandra Miccinesi

Una tragedia da danzare al chiaro di luna, trattenendo il respiro per rielaborare mentalmente una vicenda antica ma listata di modernità. Dopo l’applaudito debutto sotto le stelle estive al Festival di San Gimignano, domani sbarca sul palcoscenico del Gay Village una struggente coreografia di danza contemporanea. Titolo: «Il racconto di Antigone - Storia di una identificazione». Un delicato lavoro di cesello tra psiche e corpo, quello riguardante la saga tebana elaborata su musiche del premio Oscar Nicola Piovani e del maestro Pasquale Filastò, e ispirato alla celebre «Antigone» di Sofocle, Bertolt Brecht e Maria Zambiano. Dramma liberamente elaborato in forma d’azione scenica dal regista Roberto Guicciardini, il quale ha posto il suo personale accento sull’atemporalità della storia sottolineando la profonda complessità della figura di Antigone, donna moderna, coraggiosa e dal cuore colmo di «pietas».
Lo spettacolo, intenso ed emozionante, è stato allestito dalla compagnia di danza contemporanea Gruppo Mistral, ensemble creato dalla coreografa Deanna Losi e dalla danzatrice Luisa Guicciardini. E ripropone l’eterno (e attualissimo) conflitto tra senso individuale della religiosità, codici scritti e moralità dello stato. Pur di provvedere alla sepoltura del fratello morto in battaglia, infatti, Antigone non esita a mettere a repentaglio la vita compiendo a fronte alta un atto rigorosamente vietato dalla legge. «Antigone, contro un potere repressivo avvertito come pericolo interiore, non esita a fare ricorso a una forza morale che non teme la morte e alla richiesta di solidarietà ad alto grado di coinvolgimento - si legge nelle note di regia -. La giovinetta piange, come hanno pianto Giovanna sul rogo e moltissime altre donne sotterrate vive in un sepolcro di pietra o in una solitudine scavata nel tempo». Al termine della propria impresa, poi, Antigone inizia a delirare. «Un irrefrenabile delirio che eleva il suo dolore a testimonianza risolutiva. Un delirio che proseguirà finché la città e la sua legge non si arrenderanno alla luce della coscienza».
Tra gli interpreti principali spiccano i nomi di Leda Negroni, Lombardo Fornara, Luisa Guicciardini, Francesca Malacarne, Maurizio Nardi e Gruppo Mistral. I costumi del balletto sono firmati da Elena Mannini. Scene di Piero Guicciardini.
L’appuntamento è al Parco San Sebastiano, in via delle Terme di Caracalla 55. Lo spettacolo inizia alle ore 21.30. Il villaggio apre alle 20.30. Il biglietto giornaliero da domenica a giovedì costa 6 euro, per prenotare e ritirarlo al botteghino è attivo il numero verde 800.907080 e per informazioni 340.

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