Economia

Antitrust: «Dai cartelli, 7,6 miliardi di danni sulle spalle dei consumatori europei»

Nel 2008 l’Antitrust Ue, nell’ambito della lotta ai cartelli, ha comminato sanzioni a 34 imprese per un totale di 2.271 milioni di euro. E nel caso del settore dei vetri per auto ha inflitto l’ammenda più elevata mai imposta sino a oggi per un cartello, pari a 1.383 milioni. Sono i dati del Rapporto annuale sulle politiche per la concorrenza pubblicato ieri.
Dal rapporto emerge come, sempre nel corso del 2008, i servizi della Commissione hanno stimato che i 18 cartelli perseguiti in diversi settori tra il 2005 e il 2007 hanno arrecato all’economia europea un danno tra i 4 e gli 11 miliardi, considerando le dimensioni dei mercati interessati, la durata dei cartelli e le ipotesi per quanto concerne il sovrapprezzo stimato (tra il 5% e il 15%). Considerando un sovrapprezzo medio del 10% - si spiega - si ottiene una stima prudente del danno arrecato ai consumatori dai cartelli di 7,6 miliardi di euro, cifra - si sottolinea - molto probabilmente inferiore alla realtà. Anche se l’Office of Fair Trading (Oft) - si legge nel rapporto - ha svolto di recente un ampio studio in cui si ipotizza che per ogni cartello scoperto, altri cinque non vengano potenzialmente attuati o vengano abbandonati. Tesi - spiegano gli esperti dell’Antitrust Ue - che suggerisce la possibilità che si sia ottenuto un ulteriore risparmio derivante dalle decisioni sui 18 cartelli negli anni 2005-2007, probabilmente dell’ordine di circa 60 miliardi. «Il 2008 - commenta in generale la commissaria Ue alla concorrenza, Neelie Kroes - è stato un anno difficile che ha messo l’Europa di fronte a una crisi economica senza precedenti. E l’azione della Commissione Ue nel campo della concorrenza è stata un fattore determinante per salvaguardare il mercato unico e assicurare la stabilità del sistema finanziario.

Una forte cooperazione tra i partner a livello nazionale ed europeo - aggiunge Kroes - ha permesso di affrontare la crisi in maniera efficace e tempestiva».

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