Antitrust, il grido di allarme di Catricalà

Tregua sulla Grecia, almeno per un giorno: e i mercati tirano un sospiro di sollievo, mettendo a segno la migliore seduta degli ultimi due mesi. L’intera Europa ha scommesso sull’esito positivo del voto parlamentare sulla fiducia al nuovo governo messo in piedi dal premier socialista, George Papandreou, per cercare di superare le tensioni politiche interne. E la fiducia è arrivata poco prima della mezzanotte, pur dopo un’aspra discussione parlamentare. Il pacchetto con le nuove misure di austerità per 8 miliardi di euro e il piano di privatizzazioni da 50 miliardi dovrebbero essere approvati dalla nuova squadra di Papandreou il 28 giugno e permettere al Paese di ottenere 12 miliardi di aiuti necessari per il salvataggio.
L’indice Stxe 600, che registra l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, era cresciuto dell’1,44%. La Borsa di Atene ha superato addirittura il 4% di crescita: in particolare le banche elleniche hanno chiuso con un guadagno significativo (Alpha +9,81%, Eurobank +8,97%). Stesso andamento per le principali Borse europee con Parigi che ha segnato un rialzo del 2,04% superando Francoforte (+1,89%) e Londra (+1,44%): a Milano il Ftse Mib ha terminato la seduta con un guadagno del 2,08% mentre il Ftse All Share è salito dell’1,99%. E i conti pubblici italiani incassano il giudizio positivo di Fitch: l’agenzia di rating non si accoda a Standard & Poor’s e Moody’s, e conferma invece sia le valutazioni sui titoli di Stato della penisola, sia le prospettive stabili sul rating, attualmente a «AA-». Le finanze pubbliche italiane «si stanno evolvendo in linea con le attese che avevano lo scorso novembre», ha detto David Riley, analista di Fitch. Anche se «Il Pil del primo trimestre è stato più debole di quanto inizialmente previsto».
Ora si aspetta solo che lo stesso Parlamento greco approvi - come ha promesso il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos - le misure di austerità supplementari che Unione europea e Fondo monetario internazionale pretendono. Lo ha ricordato il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso: «Non c’è alternativa alle nuove misure di austerity. E chi pensa all’esistenza di un piano B sbaglia», ha detto, invitando l’opposizione ellenica ad assumersi le proprie responsabilità e ad appoggiare i nuovi sacrifici, tanto impopolari quanto necessari. All’appello di Barroso si unisce quello della cancelliera tedesca, Angela Merkel, che incoraggia il Parlamento greco a prendere la «giusta decisione».
Ora l’appuntamento cruciale sarà quello della prossima settimana, quando in votazione andranno proprio il programma di austerity che il governo Papandreou metterà a punto nei prossimi giorni con gli esperti di Ue, Bce ed Fmi, che determinerà la decisione sui prestiti che verrà presa nell’Eurogruppo straordinario di domenica 3 luglio.
Il presidente della Commissione Ue però - in vista del vertice dei leader europei domani e venerdì a Bruxelles - lancia la proposta di un «piano di urgenza» per la crescita dell’economia greca. Si tratta - ha spiegato - di un piano da affiancare alle dolorose misure per il risanamento dei conti, le riforme strutturali e le privatizzazioni, prevedendo lo sblocco di un miliardo di euro di fondi europei a favore della competitività e dell’occupazione.


Intanto dagli Usa - profondamente preoccupati per gli sviluppi della crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona - arriva il monito del segretario al Tesoro, Tim Geithner: «Sarebbe molto utile che l’Europa parlasse con una sola voce, una voce chiara, sulla strategia da seguire».

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