Mario Attanasio
da Milano
La legge sul risparmio muove le acque del mondo bancario. E in attesa che si definiscano equilibri e assetti tra le varie autorità, la prima mossa lha fatta, ieri, il presidente dellAntitrust Antonio Catricalà. Che, parlando a Radio 24, ha annunciato lavvio di una indagine sul costo dei servizi bancari. Catricalà vuole vederci chiaro su tariffe che, secondo i consumatori, sono le più alte dEuropa. Forte dei nuovi poteri arrivati con il provvedimento di fine 2005 (ieri il governo ha prorogato di 60 giorni lobbligo di prospetto per i bond bancari), che gli affida anche la vigilanza sulla concorrenza fra le banche, il presidente dellAntitrust assicura che linchiesta sarà a tutto tondo e promette interventi contro il caro-sportello. Una mossa apprezzata dalle associazioni dei consumatori e per la quale lAbi promette la massima collaborazione, sottolineando però che le tariffe italiane sono allineate a quelle degli altri Paesi europei.
Il numero uno dellAutorità ha poi puntato il dito contro i ricavi degli istituti: anche in una fase economica debole «le banche stanno andando benissimo, con profitti enormi». Nessun giudizio sul passato, quando la vigilanza sulla concorrenza era in capo alla Banca dItalia, ma Catricalà ha voluto rilevare che la preoccupazione per la stabilità del sistema ha messo «in secondo piano» quella per la competizione. Preoccupazione che può riguardare la sentinella della concorrenza solo fino a un certo punto, perché «se la stabilità è una priorità per il sistema bancario, lefficienza dipende dalla concorrenza e la concorrenza può prevedere anche il fallimento».
Per lindagine sarà comunque «importante la collaborazione dellAbi e della Banca dItalia», ha detto il numero uno dell'autorità garante. Liniziativa non cancella lindagine che Bankitalia aveva avviato proprio con Piazza Verdi lo scorso anno. I risultati, come ha confermato qualche settimana fa Giovanni Castaldi, funzionario di Bankitalia, saranno resi noti a febbraio. Lindagine di Via Nazionale è volta in particolare a verificare il livello di mobilità della clientela. Un tema, quello delle spese di chiusura conto, particolarmente spinoso, poiché le banche vengono spesso accusate di creare delle vere e proprie barriere alluscita dagli istituti. Antonio Fazio osservò che lindagine era «diretta ad accertare modalità operative e costi di alcuni servizi che possono essere di ostacolo alla mobilità nella clientela». Critico, sul punto, anche Catricalà: «I costi dei trasferimenti vanno stabiliti prima, immutabili ed equi, e i tempi devono essere ridotti», ha detto.
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