Antonacci: "Rubo canzoni agli Stones"

Il musicista per il suo nuovo album Il cielo ha una porta sola ha ottenuto dalla band inglese il permesso di usare il giro di chitarra di Start me up. Il cantante reinterpreta i suoi brani e aggiunge un duetto con la Cardinale

Antonacci: "Rubo canzoni agli Stones"

Milano - E dovete immaginarvela la soddisfazione di Biagio Antonacci quando annuncia: «Nel mio nuovo cd Il cielo ha una porta sola ho potuto utilizzare uno dei riff di chitarra più famosi di tutti i tempi: quello di Start me up dei Rolling Stones». Gli brillano gli occhi e mica è solo un modo di dire: sfavillano proprio. D’altronde in questa raccolta di vecchi successi riarrangiati – da Iris (tra le tue poesie) a Quanto tempo e ancora – più un paio di brani nuovi - Il cielo ha una porta sola e Aprila - spiccano un paio di novità che danno almeno una conferma: Antonacci è uno di quegli artisti che mordono ancora il freno nonostante il successo, scalpitano, magari incespicano, ma provano sempre a dare qualcosa di nuovo. In questo caso: il brano Tra te e il mare è stato reinciso in formato Rolling Stones. E poi in Sognami c’è la voce di Claudia Cardinale, che è capace di far rabbrividire tanto è intensa... E questa sì che nessuno se l’aspettava.

Caro Biagio Antonacci, tutti cercano i personaggi più sorprendenti per improvvisare un duetto. Ma lei ha trovato proprio una delle donne più belle del mondo.
«Claudia Cardinale era la più bella. Non ce n’era per nessuno, neanche per Sofia Loren o Brigitte Bardot».

Come l’ha incontrata?
«Ci siamo messi d’accordo per telefono e poi sono andato a casa sua a Parigi. Ha un bellissimo appartamento sulla Senna, molto accogliente e lei ha aperto la porta, ci ha accolto in vestaglia e scarpe da tennis. Poi si è messa le cuffie e ha cantato il brano un po' fuori tempo, così l'ha rifatto altre quattro o cinque volte, finché è arrivata quella buona. Poi abbiamo dovuto equalizzarla bene perché Claudia ha la voce grossa, molto bassa. Però ho scoperto una cosa che non conoscevo».

Cioè?
«Quand’era al top della sua carriera anche lei ha fatto la cantante: e ha inciso due album. Con un pizzico di orgoglio, ho pensato che siamo praticamente colleghi...».

Allarghiamoci: anche i Rolling Stones sono colleghi.
«Eravamo in studio di registrazione e ai miei collaboratori è venuta questa idea: il giro di chitarra di Start me up “aderiva” perfettamente alla partitura di Tra te e il mare, un brano che ho scritto per Laura Pausini. Ed era vero! Ho cantato le strofe in una tonalità più alta rispetto a Laura e poi abbiamo spedito il provino a Londra per chiedere agli Stones il permesso di utilizzare la loro musica. E in un paio di mesi l’abbiamo ottenuto».

Chissà quanto hanno chiesto di compenso per i diritti d’autore.
«Certo agli Stones andrà una bella fetta di ricavi, anche se credo che Mick Jagger non se ne accorga neppure. Ma la libidine è stata che mi hanno detto sì e adesso gli autori di quel brano sono Antonacci/Jagger/Richards. E questa cosa per me non ha prezzo».

Nuovo disco, nuova casa discografica. Lei adesso è alla Sony Bmg.
«Con i dirigenti Universal mi lamentavo che non investissero su di me anche per i mercati stranieri. A loro magari andava bene così, io mi sentivo un po’ costretto. Avevo bisogno di nuova energia e adesso l’ho trovata».

E così prova anche a sfondare all’estero?
«Ultimamente nei Paesi del Nord Europa è scoppiata la voglia di musica italiana: magari è il momento buono di farsi conoscere. E poi i dirigenti francesi mi hanno assicurato che il brano Sognami con la Cardinale che canta in francese potrebbe diventare un grosso successo laggiù. Vediamo».

Insomma, pubblica questo nuovo cd per provarci all’estero.
«No, in realtà lo scopo è un altro. I brani reincisi dimostrano come intendo la musica ora. Per di più la raccolta non è nata da una richiesta della nuova etichetta. Potevo anche pubblicare un inedito, su cui sto lavorando, e che uscirà il prossimo anno».

Però almeno per ora ha risparmiato sui costi.
«Assolutamente no.

Le spese di realizzazione sono quelle di un album nuovo se non maggiori, perché i pezzi devono suonare meglio dell'originale. Anche per questo, avrei potuto fare dei duetti, ma è una scelta che ho preferito lasciare a un nuovo lavoro, piuttosto che buttarla dentro questo e così sprecarla».

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