Economia

Antonveneta, Abn e Lodi alla stretta finale

Piazza Affari scommette sull’accordo e la Popolare vola in Borsa (+4%). Poi la frenata: «La decisione è al Cda»

Massimo Restelli

da Milano

Abn Amro e Banca Popolare Italiana proseguono la ricerca della posizione negoziale migliore da cui sbloccare l’impasse Antonveneta. Al termine di una giornata nella quale Piazza Affari ha scommesso su un imminente compromesso con Amsterdan è stata Bpi (più 3,92% a 8,162 euro tra scambi intensi) a raffreddare le aspettative. «La questione è di competenza esclusiva del consiglio di amministrazione che, ad oggi, non ha assunto alcuna deliberazione in proposito», ha precisato il gruppo lodigiano prendendo anche le distanze dalle voci che indicavano gli immobiliaristi Giuseppe Statuto, Danilo Coppola e Luigi Zunino tra i sottoscrittori dell’aumento di capitale.
Malgrado un accordo non sia quindi ancora stato definito, ieri i consulenti delle due parti hanno proseguito nella lenta opera di definire i contorni della trattativa che vedrebbe Amsterdam subentrare a Bpi riconoscendo un prezzo secco di 26,5 euro per azione. Complice lo scarso interesse raccolto a Lodi, lo schema pensato dagli advisor non sembra invece più comprendere il passaggio di consegne nella merchant bank Interbanca che resterebbe nel perimetro di Antonveneta.
Più fluida la posizione per lo spezzatino degli sportelli, inizialmente chiesto da Lodi ma senza aprire grandi varchi nella trattativa con Abn. Ecco perché al momento si prospetta una contropartita solamente finanziaria rimandando a una verifica successiva un eventuale passaggio di una parte della rete padovana. Acquisita la partecipazione di Lodi a fronte di un esborso prossimo ai 2 miliardi, Abn dovrebbe quindi lanciare un’Opa su Antonveneta. L’intenzione di Amsterdam sembra quella di stringere i tempi così da chiudere entro la metà del mese, ma prima di muovere Bpi dovrà verificare l’orientamento della Procura sul dissequestro del proprio pacchetto ora affidato in custodia giudiziale a Emanuele Rimini. Anche su questo fronte i segnali di disponibilità tuttavia non mancano a patto di trovare una soluzione condivisa da Consob e Bankitalia che nelle scorse settimane hanno sospeso la doppia offerta (un’Opa e un’Ops) immaginata dall’ex ad Gianpiero Fiorani per integrare Bpi con Antonveneta (più 0,47% a 25,61 euro).

Dietro al balzo borsistico di Bpi c’è tuttavia anche un report di Merryll Linch secondo il quale la Popolare, dopo il fallimento della conquista di Antonveneta, potrebbe diventare a sua volta oggetto di un’acquisizione.

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