da Milano
Altalena per il Monte dei Paschi di Siena in Borsa: dopo unapertura a meno 4,5%, e uno scivolone a meno 8%, la chiusura è avvenuta in rialzo del 2,2% a quota 2,84 euro. Questo il verdetto nella giornata in cui Piazza Affari ha dato la sua prima valutazione per laumento di capitale annunciato dal cda alla vigila. Una giornata semifestiva, quella di ieri, che rimanda il vero giudizio allapertura di lunedì prossimo, quando inizierà anche il road show. Perché trarre conclusioni da unoperatività ridotta come quella di ieri rischia di essere affrettato.
In Banca cera comunque grande soddisfazione, ieri sera: dopo uniniziale incomprensione, sembrava che il mercato avesse apprezzato il prezzo proposto per laumento da 5 miliardi. Quei 1,5 euro per azione, con 0,54 euro per il diritto, che rappresentano uno sconto nellordine del 40% sulle quotazioni correnti.
In realtà cè chi mugugna e si aspetta, da lunedì (primo giorno delloperazione che si chiuderà il 19), una nuova caduta delle quotazioni per concentrarsi sui diritti. In questa chiave, il rialzo di ieri sarebbe stato essenzialmente speculativo, sostenuto a larghi mani dalle banche del consorzio. A soffiare sul fuoco - sempre pronto a divampare - delle cose senesi, e sugli equilibri tra pubblico e privato, tra politica e società civile, sono alcuni osservatori e analisti che rimarcano essenzialmente un concetto: il forte sconto sui prezzi delle azioni sarebbe stato fortemente voluto dai soci privati, Caltagirone, Zaleski e Unicoop, ma poi ben condiviso sia dalle banche del consorzio (Citigroup, Credit Suisse, Goldman Sachs, Mediobanca, Merrill Lynch) sia dalla Fondazione Mps che controlla la maggioranza del capitale. Non a caso è atteso, da parte degli interessati, un assenso formale alla prossima sottoscrizione. Anche perché per tutti questi grandi soci, il tempo permetterà di recuperare la diluizione di valore e alla fine guadagnare bene. Più difficile, invece, per i piccoli azionisti, sopportare tale situazione, che nel breve periodo si trasforma in una diluizione secca. Tanto che i più pessimisti si aspettano che il titolo scenda verso i 2 euro a partire da lunedì. In ogni caso, lobiettivo della conquista di Antonveneta, per il presidente Giuseppe Mussari, da ieri è assai più vicino.
Né influiranno più di tanto le perdite potenziali della clientela sui contratti derivati sulle quali anche Mps ha alzato il sipario nel suo ultimo bilancio.
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