Michele Perla
Nonnina settantenne ruba un paio di confezioni di carne al supermercato. Ma, scoperta alle casse mentre cerca di portar fuori la merce non pagata, viene fermata e trattenuta. Quando spiega, riuscendo a convincere gli addetti del punto di distribuzione che non è una ladra, ma che lo ha fatto soltanto per fame, a causa della sua indigenza, ne riceve in cambio il perdono. Così restituito il maltolto, evita le manette ed anche la denuncia penale.
Laltro giorno verso le 12 l'anziana, vedova e con una pensione da fame, entra in un market di Bollate a due passi da casa e preleva dagli scaffali alcuni prodotti alimentari a basso costo, che mette nel carrello. Poi, prende un paio di confezioni dal banco delle carni, e li infila nella borsetta. In pochi minuti ha esaurito il suo povero shopping e si avvia verso le casse. Si mette in coda e quando arriva il suo turno, porge alla cassiera soltanto i prodotti in bella vista nel carrello. Non si accorge però che ha lasciato aperta la borsa, dove spiccano le due confezioni di carni che aveva nascosto.
Così, quando tenta di pagare il conto le viene contestato il furto. Lei cerca di tergiversare, di spiegare che aveva infilato la carne nella borsa per errore. Insomma tenta di non apparire una ladra, soprattutto agli occhi degli altri clienti in fila nel supermercato. A toglierla dall'imbarazzo è il direttore del centro che la fa accompagnare in ufficio contestandole l'appropriazione indebita.
La pensionata che ormai non può più negare levidenza, scoppia in lacrime e confessa che aveva tentato di rubare per fame, ma soprattutto che si trattava della prima volta. «Non ce la faccio più ad arrivare a fine mese, soprattutto con l'affitto da pagare - sottolinea -; e quando non si riesce nemmeno a sopravvivere si possono anche fare errori come il mio».
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