Non bastano i ripetuti appelli delle forze dellordine alla popolazione, specialmente a quella più anziana. Non basta che i familiari mettano continuamente in guardia i congiunti con i capelli bianchi a non fidarsi mai degli sconosciuti, anche se si presentano come distinte persone e con il sorriso stampato sulla faccia.
Ne sa qualcosa, di questi ammonimenti inascoltati, una signora di settantasette anni di Rivarolo, che, abilmente raggirata da due farabutte, adesso può solo trarre il bilancio della sua brutta avventura: un conto in banca con sedicimila euro in meno. Magra consolazione quella di denunciare la truffa ai carabinieri, che ancora una volta non hanno potuto far altro che ribadire lappello a diffidare delle persone che non si conoscono.
Con un fiuto da segugio, le due donne senza scrupoli hanno individuato la loro vittima per strada. Con fare suadente e accattivante lhanno avvicinata. Per impressionare ben bene la malcapitata, una delle due donne diceva addirittura di essere una facoltosa cittadina svizzera desiderosa, ma guarda, di donare sessantamila euro allIstituto Gaslini.
Laltra complice non è certo rimasta indietro ed ha colorito a dovere la storia affermando di essere figlia di un medico del famoso ospedale pediatrico. Insomma, forse frastornata da tutti questi racconti conditi di complimenti, la povera signora di Rivarolo è caduta nel raggiro al punto di acconsentire ad anticipare i sedicimila euro che, secondo la «figlia del medico», erano necessari per la definizione notarile della donazione.
La donna non ha esitato ad andare in banca a ritirare dai suoi risparmi la bella cifra per consegnarla alle due donne.
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