«Anziani lasciati senza dentiere»

«C’è poco da ridere: il governo del Lazio ha negato le dentiere a migliaia di anziani delle zone centrali di Roma, dei Castelli romani, del litorale fra Pomezia e Nettuno, di Latina e di Viterbo (compresi i rispettivi territori provinciali). È così suonato il de profundis per il programma di odontoiatria sociale, che prevedeva protesi dentarie gratuite per gli ultrasessantacinquenni indigenti, avviato dalla precedente amministrazione di centrodestra in collaborazione con il ministero della Salute». A sostenerlo è il capogruppo della Democrazia Cristiana al Consiglio regionale del Lazio, Fabio Desideri.
«Il programma di odontoiatria sociale “Un sorriso per tutti” presentato dalla giunta regionale di centrodestra assieme al ministro Sirchia il 27 dicembre 2002 e avviato nel 2003 fu un successo: ne beneficiarono in poco tempo - aggiunge Desideri - ben 3.800 persone dai 65 anni in su con pensioni minime (516 euro mensili). L’eco dell’iniziativa, unica in Italia, rimbalzò sulle cronache dei giornali. Poi è cambiata amministrazione e sono scomparsi i sorrisi. Siamo a fine 2006 e la giunta di centrosinistra ha finalmente deciso di stanziare dei fondi, 480mila euro (determinazione dirigenziale del 31 ottobre scorso), ma solo - incredibile ma vero - per due aziende sanitarie. Vediamo nello specifico. A fronte delle richieste pervenute per rientrare nel programma di odontoiatria sociale, la Regione ha giudicato ammissibili le domande pervenute dalle aziende Roma A (4 municipi nelle zone centrali della capitale), Roma B (Tiburtino, Prenestino, Casilino e parte dell’Appio nell’ambito di 4 municipi), Roma F (comprende 28 comuni della fascia costiera e dell’entroterra, fra cui Civitavecchia, Bracciano, Santa Marinella e Ponzano Romano), Roma H (Castelli romani e cittadine del litorale sud, 21 comuni in tutto), Latina (il capoluogo più 30 comuni) e Viterbo (il capoluogo più 58 comuni). Fatto ciò, la giunta ha ritenuto di dover stanziare i 480mila euro solo per due di esse: la Roma B e la Roma F. Il motivo?. È scritto sulla determinazione dirigenziale con la quale vengono erogati i fondi: “Considerato che per il suo carattere innovativo l’intervento debba avere carattere di sperimentalità, al fine di poterne valutare l’efficacia e la replicabilità in tutto l’ambito regionale e che pertanto sia opportuno non frammentare l’attività e il finanziamento individuando un’azienda sanitaria dell’area metropolitana e una delle province”. Tutto ciò sulla base di due criteri: “numerosità della popolazione anziana residente” e “ampiezza del territorio coinvolto”. Da qui la scelta della Roma B, che pare abbia il più alto numero di anziani, e della Roma F. Fu così che l’esecutivo Marrazzo stanziò 480mila euro complessivi per pagare le dentiere di appena 1500 anziani (750 più 750) in condizioni di disagio sociale e residenti in sole due Asl».
«Insomma - conclude Desideri - l’esecutivo Marrazzo ne ha combinata un’altra delle sue lasciando migliaia di anziani bisognosi senza protesi dentarie. Ci sembra inconcepibile per un’amministrazione che dovrebbe avere a cuore proprio le politiche sociali, almeno stando alla propaganda. Il tutto, tra l’altro, giustificato con motivazioni che negano l’evidenza, come quella del carattere sperimentale e innovativo del programma. Ma scherziamo? Si trattava di un’iniziativa ereditata dalla precedente amministrazione.

Casomai vale il contrario: i cittadini del Lazio, e in questo caso gli anziani meno abbienti, hanno saggiato sulla propria pelle l’affossamento di un progetto sociale ben avviato dal centrodestra. Questa è la triste realtà».

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