«Gli anziani siano parte della città e non cittadini di serie B» è lappello alle istituzioni lanciato dallarcivescovo, Dionigi Tettamanzi, durante la sua visita di fine anno al Pio Albergo Trivulzio. Un tema rilanciato più volte dal cardinale, che il 31 dicembre, dopo leucaristia e il Te Deum celebrati nella cappella del Pio Albergo, ha salutato uno a uno gli ospiti, raggiungendo in stanza chi non è riuscito a partecipare alla celebrazione.
E però, un po a sorpresa, questa volta gli anziani non sono stati solo oggetto di solidarietà ma parte attiva. Come ha annunciato il cappellano dellistituto, don Carlo Strucchi, gli ospiti del Trivulzio hanno raccolto un contributo per il Fondo famiglia lavoro lanciato dallarcivescovo durante la notte di Natale. Mille euro destinati a chi ha perduto o perderà il lavoro e vive in situazioni di emarginazione sociale. Allofferta degli anziani si è aggiunta quella delle suore che li assistono, consegnata in busta chiusa al cardinale. «Il mio sincero e grande grazie», ha voluto rispondere Tettamanzi. Non sempre è facile per chi vive in situazioni disagiate farsi carico delle difficoltà di altri.
A breve, subito dopo lEpifania, sarà reso pubblico il numero di conto corrente a cui potranno essere destinati gli aiuti per i disoccupati che cittadini e fedeli vorranno destinare al Fondo. Il cardinale ha stanziato un milione di euro, prevedendo che siano la Caritas e le Acli (ovvero le strutture già operanti sul territorio e nelle parocchie) a gestire la destinazione dei fondi. Il presidente provinciale delle Acli, Gianni Bottalico, ha annunciato per la fine di gennaio la convocazione di unassemblea straordinaria dei circoli: «Nostro primo obiettivo è lo studio del territorio, con lanalisi della situazione occupazionale e delle fabbriche che andranno in cassa integrazione, ma soprattutto delle piccole e piccolissime aziende e degli artigiani. È la preoccupazione del cardinale e nostra tutta quella marea di persone fuori dagli ammortizzatori sociali».
Le previsioni della Chiesa ambrosiana sul futuro delleconomia non sono rosee. Il responsabile dellUfficio lavoro delle Acli milanesi, Giovanni Marzorati, teme che il peggio debba ancora arrivare: «La nostra sensazione è che gli effetti negativi si vedranno soprattutto nei prossimi mesi. Per ora la domanda di lavoro nel Milanese e in Lombardia è ancora piuttosto alta rispetto al resto dItalia, soprattutto per la fascia giovanile. Invece gli over 40 e 50, quando perdono il posto di lavoro, hanno più difficoltà a rientrare. Su questo è molto importante il monitoraggio che sta conducendo la Pastorale del lavoro della Diocesi».
Sobrietà e povertà sono stati anche i temi dellomelia del cardinale nel primo giorno dellanno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.