«Stavo fumando una sigaretta con quellanziano, quando è arrivata quellonda gigantesca che ci ha trascinati in mare. È stato terribile». Il ragazzo ha venticinque anni e viene dalla Svezia, quando ripensa a quello che è accaduto davanti ai suoi occhi, ancora rabbrividisce per la paura. Perché poteva toccare anche lui la stessa sorte di Tullio De Vincenzi. Ottantatrè anni, di Genova Coronata, lanziano ieri era andato a Nervi, allo stabilimento balneare Medusa. Stava lì, in un pomeriggio grigio, a guardare il mare. Mai si sarebbe aspettato che dal suo mare, si sollevasse unonda tanto alta e grossa da travolgerlo. La forza dellacqua che non gli lascia scampo, lui che viene scaraventato contro gli scogli, sbatte la testa e muore.
«È stato colpito in pieno - continua a raccontare il superstite svedese - mentre io sono riuscito a tornare a terra. Ho dato subito lallarme, ma non cè stato nulla da fare».
A nulla sono serviti i soccorsi del personale medico del 188, i vigili del fuoco accorsi sul posto, così come i carabinieri e la capitaneria di Porto. Il corpo di Tullio è stato trovato a diversi metri dalla riva e portato a molo Giano dalla motovedetta della capitaneria.
La salma è stata poi trasferita allistituto di medicina legale dellospedale San Martino a disposizione del pubblico ministero di turno. Il giovane svedese invece non ha riportato ferite o traumi tali da richiedere un trasporto con successivi controlli in ospedale.
Ma la paura dellonda resta: «È stato terribile».