Anzio Presa la banda delle profumerie: il boss era una donna

Una banda di romeni, con a capo una donna, si era specializzata in colpi «esclusivamente» nei negozi di profumeria. Una scelta che aveva premiato finora i rapinatori che erano divenuti il terrore di molti esercizi del centro Italia, visto che la gang spaziava tra Lazio, Abruzzo, Marche ed Umbria. Si parla di un bottino accertato di 1 milione e 300mila euro, ma si indaga su oltre 50 furti denunciati nelle zone per un giro d’affari che sarebbe quindi di svariati milioni di euro. Ma ieri gli uomini della compagnia dei carabinieri di Anzio, guidata dal maggiore Emanuele Gaeta, ha posto fine alla loro «luminosa carriera», arrestando tutti i componenti della banda. Il capo, probabilmente Luminista Codruta Baba, 35 anni, è stato fermato in una villa a Lavinio. Con lei, accusati di ricettazione altri 6 cittadini rumeni che condividevano un appartamento ad Aprilia, sono Ioana Radu di 22 anni, Niku Taranu di 30 anni, Florinel Boboc di 34 anni, Cristian Tudor di 33 anni, Stefan Branescui di 21 anni ed Elena Mihaela Marinescu di 21 anni.
Le indagini dei militari erano cominciate subito dopo il furto sventato il 30 giugno scorso alla profumeria «Giordano» ad Anzio centro. Il modus operandi della banda era sempre lo stesso: entrare nel negozio, rapinare e fuggire al massimo in un minuto. Un furto-lampo, con una strategia metodica e fortemente gerarchica. La banda aveva messo in piedi un commercio parallelo di prodotti cosmetici e profumi nell’ambito delle comunità dell’est Europa a prezzi ovviamente molto competitivi. Migliaia le confezioni di costosi profumi e cosmetici sequestrate dai carabinieri nel corso dell’operazione.
Nel colpo fallito ad Anzio i ladri, dopo che i carabinieri del nucleo operativo li avevano messi in fuga, erano stati costretti ad abbandonare refurtiva e alcune automobili, dando degli indizi ai carabinieri per iniziare le indagini e scoprire la loro attività. La donna sospettata di essere il capo, Luminista Codruta Baba, vendeva la merce rubata dalla sua residenza di Lavinio a metà prezzo a italiani e cittadini stranieri, ma i carabinieri stanno valutando se ci fossero anche negozi in regola che acquistassero i profumi, le creme e gli altri oggetti di profumeria che la donna ricettava. Nel Lazio le profumerie svaligiate si trovano a Roma, Latina, Rieti, Circeo, Albano e Genzano, oltre che ad Anzio.

Gli scatoloni fatti a mano pieni di refurtiva, rinvenuti anche nel furto che ha smascherato la banda, sono stati ritrovati nell’appartamento di Aprilia. Gli uomini arrestati sono stati trasferiti presso il carcere di Velletri, mentre le donne sono state portate nel carcere romano di Rebibbia.

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