Gli Apolloni donano al museo una zuppiera del Valadier

Questa mattina verrà presentato a Palazzo Braschi un nuovo gioiello entrato a far parte della collezione del Museo di Roma. Si tratta di una zuppiera in argento cesellato e dorato, disegnata da Luigi Valadier, il padre dell’architetto Giuseppe, nel 1778. Non si conosce nulla del committente; le due colombine che fungono da manico, per il coperchio, fanno pensare a un dono per un matrimonio, (da sempre le colombe, animali monogami, sono il simbolo della fedeltà coniugale), ma non sono presenti indizi significativi come stemmi nobiliari o altri simboli di riconoscimento. Solo il punzone della bottega parla chiaro: «Valadier - Roma». L’oggetto ha un valore inestimabile, eppure, non è costato nulla allo Stato; si tratta infatti di una donazione dell’antiquario romano Marco Fabio Apolloni, in memoria del padre Fabrizio, che lo conservava nella propria collezione personale. «Questa donazione è importante - spiega la direttrice del Museo di Roma, Maria Elisa Tittoni - sia perché dimostra una rinnovata fiducia verso i musei, sia perché si tratta di un pezzo preziosissimo di cui il Museo di Roma era privo». L’opera, di eccelsa fattura, evidenzia le particolarità stilistiche dell’arte romana del tardo Settecento.

Accanto a sopravvivenze barocche, come le foglie di acanto sul coperchio, si notano dettagli rococò, come le colombe, e decorazioni neoclassiche, come il serto di alloro che gira intorno al vassoio. Cosa rara, si è conservato in perfette condizioni anche l’astuccio originale, in cuoio impresso foderato di velluto, probabilmente confezionato nella stessa bottega.

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