Appalti, Fini: "Le procedure non sono orpelli"

Il Cdm dà via libera al ddl che inasprisce le pene per i reati contro la pubblica amministrazione: il testo è ancora una bozza modificabile. Fini avverte: "Vigilare su pieno rispetto delle leggi e trasparenza degli operatori". E la Marcegaglia: "Più controlli su enti locali e appalti"

Appalti, Fini: "Le procedure non sono orpelli"

Roma - Il Consiglio dei ministri ha dato via libera "salvo intese" al disegno di legge che inasprisce le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la corruzione. Fonti governative hanno, infatti, spiegato che il testo è "ancora una bozza modificabile". Intanto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, avverte che, "in uno Stato di diritto, le procedure non sono orpelli derogabili". E rilancia: "Vigilare su pieno rispetto delle leggi e trasparenza degli operatori". Non solo inasprimento delle pene, ma anche maggiori controlli su enti locali e appalti: è questa la strada indicata dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per contrastare il fenomeno della corruzione.

La bozza del ddl Ancora non c’è l’ok definitivo del Cdm al ddl anti corruzione annunciato ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Oltre a prevedere un aumento delle pene per i reati contro la Pubblica amministrazione, la bozza di ddl illustrata dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo quanto si è appreso, interviene anche sul testo unico degli enti locali per ampliare i casi di ineleggibilità e di incompatibilità a seguito di sentenze di condanna. Ieri il Guardasigilli aveva detto che sarà un ddl "per sanzionare più pesantemente il disvalore sociale di questo reato e rafforzare l’intendimento del governo di combattere la corruzione".

Il prossimo Cdm completerà l'esame Il Cdm completerà nella prossima riunione l’esame del disegno di legge contro la corruzione. Oggi, secondo quanto si è appreso, il Cdm aveva già deciso di aumentare le pene per i reati inerenti la corruzione con una aggravante in materia di delitti contro la pubblica amministrazione. Nel ddl sono previste anche norme sull’ineleggibilità dei condannati con sentenza definitiva. Sono poi intervenuti i ministri Calderoli e Brunetta chiedendo integrazioni per quanto riguarda gli enti locali e la pubblica amministrazione. Altri ministri hanno chiesto di rafforzare la parte riguardante la prevenzione. Il Cdm ha pertanto deciso di completare l’esame del ddl nella prossima riunione. Scartata l’ipotesi di inserire le norme anti corruzione con un emendamento ai provvedimenti in discussione in Parlamento.

Il monito di Fini Il presidente della Camera lancia un monito alla "trasparenza" nell’assegnazione degli appalti pubblici. "E' e sarà compito degli uffici centrali del governo, dell’autorità regionale e provinciale, dei Comuni interessati dalla ricostruzione e dagli organi tecnici competenti - afferma in un intervento all’inaugurazione dell’anno accademico - vigilare affinchè questo sforzo di rinascita si svolga nel pieno rispetto delle leggi e delle norme poste a tutela della correttezza e della trasparenza degli operatori pubblici e privati". "Nell’assegnazione degli appalti - insiste Fini - deve essere infatti assicurata l’imparzialità delle procedure e la celerità delle stesse. La capacità di un Paese di dimostrarsi realmente avanzato si misura anche con la capacità di realizzare le opere in tempi rapidi, nel supremo rispetto della legge". Insomma, per il presidente della Camera "in uno Stato di diritto le procedure non possono essere considerate come degli inutili orpelli da derogare fin troppo facilmente in qualsiasi momento e chi gestisce risorse pubbliche deve sempre ricordarsi che agisce in nome e per conto della comunità".

I compiti della magistratura Fini difende, "soprattutto in queste giornate caratterizzate da gravi ipotesi di corruzione", l’operato della Protezione civile e dei suoi vertici durante la crisi per il sisma del 6 aprile scorso e sottolinea che di fronte a un fenomeno di tale gravità "nessun Paese avrebbe forse potuto fare di più e meglio di quello che è stato fatto". "All’Aquila - sostiene quindi Fini - è moralmente doveroso ricordare, specie in queste giornate caratterizzate da gravi ipotesi di corruzione e illegalità su cui siamo certi sappia far piena luce la magistratura, l’impegno e l’abnegazione con cui le autorità provinciali e comunali, unitamente ai vertici e ai volontari della Protezione Civile, dei vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine e della Croce Rossa, hanno affrontato con grande prontezza e straordinaria efficacia la gravissima emergenza".

Marcegaglia: "Controllare gli enti locali" "Dobbiamo ancora vederlo nel dettaglio - ha detto Marcegaglia a margine del convegno sul Mezzogiorno e riferendosi al provvedimento contro la corruzione all’esame del Governo - credo che al di là dell’inasprimento delle pene, che è un fatto fondamentale, sia molto importante che ci siano maggiori controlli". La leader degli industriali ha ricordato che "la Corte dei conti ha detto che il grosso della corruzione è negli enti locali, negli appalti degli enti locali. Oggi mancano i sistemi di controllo che c’erano in precedenza. Credo che bisognerà lavorare molto fortemente per avere più controlli sugli appalti. Da parte nostra, come imprese, ci vuole una massima attenzione su questo tema". "Il provvedimento vero e proprio sarà presentato la prossima settimana.

- ha concluso la Marcegaglia - l’importante è che ci siano principi non solo di inasprimento delle pene, ma anche di maggiore controllo sugli enti locali. Penso che dobbiamo lavorare tutti perchè il tema della legalità sia molto sentito e molto forte".

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