In cambio di favori garantivano il rinnovo di ricchi contratti dappalto. Questa laccusa che i pubblici ministeri della Procura di Roma muovono allattuale assessore comunale allurbanistica Marco Corsini e al predecessore Roberto Morassut. Nel fascicolo aperto dai pm Sergio Colaiocco e Delia Cardia sono iscritti anche il presidente e gli ad della Gemma Renzo Rubeo e Roberto Liguori. La Gemma è una Spa che per conto del Campidoglio si occupa, tra laltro, di riorganizzare, informatizzare e accelerare le operazioni relative al condono edilizio. Per Corsini i reati ipotizzati sono di corruzione e concussione, mentre per Morassut laccusa è di corruzione.
In base a quanto ricostruito dai magistrati romani, Corsini, in concorso con Rubeo e Liguori, dal gennaio 2009 a oggi avrebbe disposto la proroga del contratto di appalto di 2 anni per la Gemma con un aumento dellappalto di 48 milioni «a fronte di un massimo di 18 milioni previsto per legge». In cambio lassessore avrebbe ottenuto lassunzione di personale da parte della Gemma che veniva distaccato nel suo staff. Secondo i pm, il contratto sarebbe stato prorogato nonostante la Spa non avesse «mai raggiunto gli obiettivi fissati nel capitolato speciale dappalto». Per ovviare a questa carenza, secondo quanto scrivono i pm, Gemma «negli anni ha sempre ricevuto significativi emolumenti dal Comune previa riduzione degli obiettivi convenzionalmente riconfigurati più volte, quantitativamente e qualitativamente, sulla base dei risultati realmente conseguiti che sono sempre stati di gran lunga inferiori a quelli originari». Lesponente del Pdl è, inoltre, accusato anche di concussione perché tra il novembre e il dicembre dello scorso anno avrebbe cercato di costringere Paolo Cafaggi, direttore dellufficio condono edilizio a firmare la proroga del contratto della Gemma. Obiettivo non raggiunto «per il fermo rifiuto di Cafaggi cui seguiva la rimozione dello stesso dallincarico».
Per quanto riguarda Morassut, tra il novembre 2005 e il febbraio 2008, avrebbe agevolato la Spa rinegoziando il contratto di appalto in cambio «dellassunzione di almeno quattro persone che, in assenza di titolo, hanno effettuato prestazioni lavorative nel suo staff retribuite dalla Spa per un totale di circa 500 mila euro».
Dalle carte delle indagini emerge, inoltre, linsufficiente attività della Gemma che, secondo quanto afferma laccusa, non avrebbe mai raggiunto gli obiettivi prevista dal contratto dappalto. Tra il 2006 e il 2009 la Gemma avrebbe rilasciato 11.602 titoli in sanatoria a fronte di un obiettivo per il quadriennio di 60mila pratiche.
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