Roma

«Appalto su misura per le coop rosse»

Il Comune di Roma, questa volta, le ha pensate davvero tutte per garantire la buona qualità dei pasti nelle mense scolastiche. E fin qui nulla di strano. Ma anche per mettere in difficoltà le aziende interessate alla gara d’appalto per l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Il bando in questione, infatti, è talmente complesso e zeppo di requisiti obbligatori non propriamente alla portata di tutti, da aver messo in allarme gli addetti ai lavori. Che non hanno potuto fare a meno di pensare ad un appalto creato per favorire qualcuno. O meglio, cucito addosso a qualche azienda. È quello che sostiene Ilario Perotto, presidente dell’Angem, l’associazione gestori mense, secondo il quale sembra proprio che il capitolato sia fatto apposta per far vincere chi già ne conosceva i contenuti. «Alcune caratteristiche del bando - osserva - fanno ipotizzare che non sia mirato al cento per cento delle imprese, ma a una nicchia di mercato, a quelle piccole aziende che producono prevalentemente prodotti biologici». Dello stesso avviso la Angem-Fipe-Confcommercio: «L’appalto prevede una stretta fortissima a favore dell’uso degli alimenti biologici, che solitamente è di appannaggio pressoché esclusivo delle cooperative rosse».
Nulla contro il cibo biologico, per carità, che già da cinque anni è entrato nelle mense scolastiche della capitale. È che a quelle che saranno le aziende aggiudicatarie viene richiesto davvero un impegno straordinario. Qualche esempio? Dovranno garantire che per certi prodotti il periodo che intercorre tra la raccolta e il consumo non sia superiore ai tre giorni, in modo da assicurare la «massima qualità in termini nutrizionali». L’impresa dovrà indicare per ogni tipologia di prodotto i tempi che intercorrono tra la raccolta e la consegna per il consumo nei plessi scolastici. Verranno premiate con un punteggio superiore le imprese che saranno in grado di ridurre a 2 o 1 giorno tali tempi. E non è tutto. Il bando indica che possono essere formulate «offerte migliorative in ordine alla somministrazione di prodotti biologici a «filiera dedicata Bio». «A tal fine - prescrive l’appalto - dovranno essere indicate tutte le fasi della filiera e i soggetti che partecipano alla stessa».
A Perotto pare strano anche che le aziende interessate, che solitamente sono aziende di servizio, riescano a organizzarsi per visitare circa 200 plessi in due mesi (le offerte vanno presentate entro il 28 maggio del 2007, ndr). Oggetto dell’appalto è infatti anche il miglioramento dei refettori (ampliamento e insonorizzazione), la manutenzione ordinaria dei locali e degli impianti e la manutenzione dei macchinari. «Per far questo - sottolinea il presidente dell’Angem - ci vuole un’organizzazione che non tutte le aziende sono in grado di offrire».

L’importo a base d’asta dell’appalto è di quasi 355 milioni di euro: 5,28 euro a pasto.

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