Appena nato il romano è già multato

«Cittadini tartassati e poi si spendono soldi per l’Ara Pacis»

Appena nato  il romano è già multato

Marcello Viaggio

Ogni bambino a Roma appena nasce deve pagare una multa di 50 euro. È il fardello che si porta appresso fin dalla culla per ripianare le perdite di cassa di Veltroni e Rutelli in questi 15 anni. Poi di multe ne pagherà altre, in media una all’anno, ma il saldo iniziale è quello. «Basta fare i conti - spiega il capogruppo di An in consiglio comunale, Sergio Marchi - Ogni romano nasce con un debito di 350 euro. Le contravvenzioni sono circa il 14 per cento della parte corrente di bilancio. Quindi, stando al deficit, fanno 50 euro di multe a testa. Lattanti compresi».
Le cifre sulle contravvenzioni la dicono lunga. Dopo l’Ici, per il Comune sono la principale voce di entrata. Nel 2006 il bilancio prevede introiti per 200 milioni, nel 2007 per 214 milioni. Prepariamoci al peggio. Ieri il gruppo consiliare di An ha indetto una conferenza stampa per stigmatizzare la manovra di Causi. Dei 1200 emendamenti di An, ne sono stati approvati solo tre. Due, ciascuno per 500mila euro, per l’illuminazione pubblica e l’emergenza abitativa. Uno da 40mila euro per il fondo infortuni dei vigili: «Lo 0,8 per cento dei proventi delle multe dovrebbe andare a questo fondo, ma il Comune ha sempre fatto orecchie da mercante», rimarca Vincenzo Piso.
Molte le uscite del Comune che attirano gli strali di An. In primo luogo i 20 milioni (2006-2007) per il sottopasso dell’Ara Pacis: «Soldi che potevano essere risparmiati con un semplice restyling del monumento», polemizza Marchi. Nel mirino di An una spesa più piccola, ma che grida allo scandalo: 80mila euro per l’acquisto della sede di via dei Volsci, a San Lorenzo, okkupata da 30 anni dai duri della sinistra antagonista. Un grazioso tributo versato a D’Erme. Uno dei tanti. Circa 7 milioni sono destinati per il 2006-2007 agli opuscoli di pertinenza del sindaco. In tempi duri decisamente troppo. I tagli alle uscite innescano nuove polemiche. Per quadrare i conti l’assessore Causi, infatti, ha abbattuto la scure sulle consulenze. «Veltroni deve riconoscerlo: Tremonti aveva ragione» ironizza Luca Malcotti. Peccato che altri tagli, più pesanti, si siano abbattuti sui Municipi: «Sarà inevitabile rimettere mano al bilancio in primavera - avverte Giacomo Vizzani -. Un nostro emendamento ha limitato i tagli, altrimenti i Municipi se la sarebbero passata male». Investimenti per 99.195.700,28 euro, rinviati dal 2005 al 2006, testimoniano l’incapacità di spesa di Veltroni, nota Malcotti: tutti soldi disponibili, ma non spesi. Fra questi, 5 milioni per la Prenestina bis, ma anche tanti interventi per asili, scuole, verde. Chiuso il bilancio, si apre un nuovo fronte. An annuncia battaglia sulle nuove delibere che stanno per arrivare in aula: la prima sul ripianamento di Risorse per Roma, la seconda sul nuovo ticket per la sosta. «Com’è possibile che RpR sia sempre in rosso?», si chiede Marchi.

«Rivendichiamo come nostra vittoria l’abolizione dei 36 euro di sosta ai residenti - proclama invece Malcotti -. Ma non si possono far passare gli aumenti del ticket a 1,50 euro, e l’estensione delle strisce blu alla periferia».

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