Appesi a due cavalcavia lenzuola con scritte inneggianti alla guerra antimperialista e fili elettrici collegati a barattoli di vernice Fronte rivoluzionario, slogan e finte bombe

Per gli inquirenti, le azioni firmate dal Frc appaiono per il momento solo gesti dimostrativi. Ma si teme un eventuale «salto di qualità»

Paola Fucilieri

Le parole della Digos non lasciano spazio ai fraintendimenti. «Si tratta di gesti dimostrativi, simulacri che non hanno alcuna intenzione di essere nemmeno paragonabili a ordigni. Certo che la successione di questi eventi in un così breve arco di tempo desta una certa preoccupazione. E la necessità di un livello di attenzione molto alto da parte nostra».
Potrebbero scherzare ma non troppo, quindi, le persone che si celano dietro la sigla Fronte rivoluzionario per il comunismo che ha firmato gli striscioni-lenzuoli trovati legati ieri mattina, poco prima delle 8, su due cavalcavia cittadini, il don Milani al Giambellino e i tre Ponti all’angolo tra viale Corsica e viale Forlanini, con lo slogan «Sostenere il fronte rivoluzionario per il comunismo. Guerra all’imperialismo» e il disegno della stella a cinque punte. Dietro al lenzuolo c’era una piccola sveglia con i fili collegati a un barattolo che non conteneva esplosivo, ma vernice. Solo l'ultima di una serie di azioni puramente dimostrative come tutte quelle messe in atto da questo sedicente gruppo eversivo. Che, prima o poi - questo è ciò che naturalmente preoccupa un po’ la polizia - potrebbe voler fare un salto di qualità e commettere un’azione violenta.
La rivendicazione recente del Frc più attendibile è, secondo gli inquirenti e la Procura, quella lasciata alla sede della Galileo Avionica, in via Giovan Battista Grassi, il 18 ottobre scorso. Nel cortile della ditta vennero trovate due bombe carta, di cui una sola fece una piccolissima, e del tutto innocua, esplosione. «Si tratta di un’azienda che si occupa di cose militari - sottolineano a Palazzo di giustizia dove, all’epoca, venne aperto un fascicolo - ed essendo l’obbiettivo di questo Fronte rivoluzionario comunista dichiaratamente antimperialista è fin troppo chiaro che il gesto è davvero opera di chi si cela dietro questa sigla».
Ma chi potrebbe far parte di questo fantomatico Fronte rivoluzionario comunista?
«Si tratta di supposizioni, s’intende, visto che abbiamo appena cominciato a lavorarci, ma crediamo che attorno a questo fantomatico Frc si aggreghino gruppi formalmente clandestini che nulla hanno a che fare né con gli anarchici né con gli antagonisti - spiegano ancora in Procura -. Piuttosto queste persone sembrano far parte di quella nebulosa sovversiva che ha come area di riferimento più contigua le posizioni comuniste combattenti degli anni ’80».


Sulla possibilità che le azioni del Fronte rivoluzionario comunista possano sfociare in azioni più forti, i magistrati sono fondalmentalmente scettici.
«Non sono militaristi come le Brigate Rosse, non seguono un percorso eversivo - concludono -. Perseguono quasi esclusivamente obbiettivi piccoli, ma altamente ideologici».

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