Si avvera il sogno di milioni di coppie. La commissione Giustizia di Montecitorio ieri ha approvato la proposta di legge che abolisce l'obbligo del cognome paterno per i figli lasciando libertà di scelta ai genitori. Il testo lunedì prossimo approderà in Aula per la discussione generale, dopo essere stato votato il mandato al relatore, e la prossima settimana potrebbe ottenere il via libera dall'Assemblea.
E questa novità arriva nello stesso giorno in cui la Camera apre uno «spazio bimbi» per permettere alle deputate di allattare i neonati. «Lo stop all'obbligo del cognome paterno è un altro passo in avanti verso la parità dei sessi e la piena responsabilità genitoriale - sottolinea la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti (Pd) -. Il figlio ora potrà avere o il cognome paterno o quello materno o entrambi, secondo quando decidono i genitori. Ma se l'accordo non c'è avrà entrambi, in ordine alfabetico». L'obbligo del cognome paterno era già stato censurato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e ora l'Italia si allinea agli altri paesi Ue.
La stessa regola varrà per i figli per i figli nati fuori del matrimonio, ma riconosciuti dai genitori. In caso di riconoscimento tardivo da parte di uno di loro, invece, il cognome si aggiunge solo se con il nullaosta dell'altro genitore e del figlio se quattordicenne. Per i bimbi adottati, invece, uno solo dei due cognomi sarà affiancato all'originario e questo verrà deciso dai coniugi (ma se manca l'accordo si segue l'ordine alfabetico). Infine chi ha già doppio cognome può trasmetterne a scelta solo uno. Il maggiorenne, infine, potrà provvedere da solo con dichiarazione all'ufficiale di stato civile.
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