Cronaca locale

Apre la scuola ebraica «Esempio di legalità»

Il sindaco Albertini: «Rispetta la nostra cultura, così si fa integrazione»

Roberto Bonizzi

«Questa scuola accetta le regole e la cultura del luogo che la ospita e rispetta le leggi nazionali». Così il sindaco, Gabriele Albertini, ha presentato la nuova scuola ebraica Merkos in via Forze Armate. Marcando una netta differenza con l’istituto islamico di via Quaranta, chiuso proprio nei giorni scorsi. «La situazione in questo caso è molto diversa - ha spiegato il sindaco -. Basta venire a vedere le attività e ascoltare i programmi di questa scuola. Non abbiamo applicato due criteri diversi per una situazione uguale, ma un solo criterio per due situazioni differenti».
L’istituto, frequentato da 160 tra bambini e ragazzi, propone asilo nido, corsi elementari e medi. Fa capo al movimento tradizionalista Chabad Lubavitch ed è ospitato, in via Forze Armate, da una struttura didattica del Comune. Il trasferimento dalla vecchia sede di via Macconago è stato causato dai lavori per la realizzazione del nuovo tratto di metropolitana tra Opera e Locate. La scuola Merkos ha anche presentato al ministero della Pubblica istruzione la richiesta per ottenere la parificazione. E Albertini ha sottolineato «l’augurio per l’ottenimento della parità scolastica e l’impegno dell’amministrazione nel sostegno dell’istituto». Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti anche il vice sindaco, Riccardo De Corato, l’assessore all’Educazione, Bruno Simini, e, in rappresentanza della Regione, l’assessore ai Giovani, Piergianni Prosperini. In rappresentanza della comunità ebraica, invece, una delegazione numerosa e i due rabbini capo di Israele. Quello sefardita Shlomo Moshe Amar e quello askenazita Yona Metzger, di ritorno dall’udienza con il Papa Benedetto XVI. «Per il popolo di Israele - ha commentato il rabbino Metzger - è importante lo studio della Torah, ma anche integrarsi con gli insegnamenti della società in cui viviamo». «Quello della scuola Merkos di Milano - ha aggiunto Albertini - è un esempio importante di modello educativo finalizzato all’integrazione degli allievi nel contesto cittadino, pur nella tutela della propria identità». «È la migliore risposta alle domande sull’integrazione che ci stiamo ponendo - ha commentato Manfredi Palmeri (Fi) -. La città beneficerà di questo contributo culturale ed educativo».
All’interno della nuova sede, poi, si è svolto un dibattito sulla scuola islamica di via Quaranta tra l’assessore Simini ed Emanuele Fiano, capogruppo Ds in consiglio comunale ed esponente della comunità ebraica milanese.

La scuola Merkos è uno dei 2mila centri aperti dal movimento Lubavitch in tutto il mondo e le dotazioni di telecomunicazioni della struttura milanese sono state finanziate da Alcatel, che sostiene il progetto.

Commenti