«Fino a che i camini della centrale non emetteranno le sostanze di morte che conosciamo la battaglia continuerà, a partire da domenica 8 ottobre alle 10.30 in piazza Roma ad Aprilia». Il comitato No Turbogas di Aprilia continua la sua lotta. «Dopo il sì del ministro Bersani - si legge in un comunicato - e la sferzante risposta al question-time alla Camera, la nostra lotta per il diritto a una esistenza non avvelenata, continua. Ci lascia esterrefatti che si sia deciso tutto ignorando, non solo i cittadini, ma anche le stesse istituzioni locali che sembravano essersi attivate. In ultimo tuttavia dobbiamo rilevare che anche la conferenza dei sindaci che si sta svolgendo ad Aprilia, se fosse stata,almeno in parte, aperta ai cittadini avrebbe avuto tutto un altro significato. Ce ne rammarichiamo e non possiamo rilevare che si tratta di unaltra occasione persa». «Stanno giocando sulla pelle dei cittadini - continua il comunicato - peccato che i cittadini stavolta hanno scelto di non farsi scuoiare. È evidente che gli interessi in campo, economici e politici, sono di altissimo livello, ma questo ci rende ancora più determinati a realizzare le nostre azioni pacifiche e non violente per ostacolare lavvio del cantiere. Con i nostri corpi, la nostra determinazione cercheremo intanto di ottenere un tavolo di interlocuzione con il ministro, ma lobiettivo rimane quello di non permettere la costruzione della Centrale».
Lappello viene raccolto dai circoli di An che in un comunicato «esprimono dissenso alla costruzione della centrale elettrica a turbogas». «Tale insediamento comporta, a detta degli esperti, dei rischi di non poco conto - affermano i responsabili locali di An - La salute non può essere barattata con degli ingannevoli interessi economici.
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