diLe imprese del territorio pugliese si trovano a operare in un sistema economico eccessivamente chiuso. Siamo dinanzi a un'economia regionale che ruota, ancora in misura prevalente, - attorno ai servizi, ai lavori e alle forniture della Pubblica amministrazione e delle municipalizzate. Questa situazione, di fatto, penalizzerà il tessuto produttivo nel momento della ripresa. La chiusura e l'assuefazione alla non concorrenza danneggiano il sistema Puglia nel suo complesso. È fondamentale aprirsi al mercato, internazionalizzarsi, andare a cercare occasioni di business in giro per il mondo, dotandosi della professionalità necessaria, dalla semplice conoscenza della lingua inglese a quella dell'organizzazione che si dipana dietro ai processi di internazionalizzazione.
Quindi strumenti finanziari, gestione d'impresa, reti commerciali. Rimanere confinati al proprio ombelico non costituisce mai una scelta vincente. Sul fronte della ricerca pura, il tessuto di piccole e piccolissime aziende pugliesi purtroppo non possiede le risorse volte a garantire la realizzazione di progetti di ricerca alla stregua delle multinazionali. Per quanto riguarda l'innovazione, invece, parliamo dell'applicazione di tecnologie innovative di processo, di prodotto e riguardante i modelli organizzativi. Sono miglioramenti che l'imprenditore riesce ad applicare in modo tanto sporadico quanto «geniale» e che, invece, andrebbero messi a sistema per assicurarne una più costante progressione. Dobbiamo lavorare molto di più sulla conoscenza e sull'informazione, l'obiettivo deve essere quello di rendere l'imprenditore partecipe di quanto di nuovo emerga nell'ambito della ricerca a livello internazionale.
*Presidente Confindustria Puglia
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