Aquila, il sindaco riconsegna a Napolitano la fascia tricolore

Roma«Se devono lasciarci in questa situazione non indosserò più la fascia tricolore da sindaco. Con questa situazione fiscale l’economia aquilana non può ripartire».
Lo sfogo è del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. In difficoltà per la vicenda dell’appalto da 50 milioni di euro per la rimozione delle macerie del terremoto, affidato a trattativa privata a una società che fino a pochi giorni prima dell’assegnazione risultava «inattiva», messo in imbarazzo dall’erogazione di finanziamenti «prioritari e diretti» a un ente culturale di cui lo stesso sindaco è presidente, Cialente si difende attaccando. E l’annunciato abbandono della fascia tricolore non è una premessa alle sue dimissioni, che il primo cittadino dice di non aver alcuna intenzione di rassegnare (anzi, precisa che le dimissioni dell’assessore all’Ambiente non sono una conseguenza dell’affaire macerie).
È una forma di protesta contro la restituzione integrale delle tasse, sospese per i residenti nelle zone colpite dal sisma, già a partire dal primo gennaio prossimo. Una protesta clamorosa, nonostante Silvio Berlusconi abbia detto che cercherà una soluzione alla questione. Ma Cialente ha accompagnato la polemica con un’assicurazione: «Io non mi dimetterò, mi devono cacciare». E l’ha fatta precedere, curiosamente, dalla lettera con cui ha comunicato il suo appoggio a Pierluigi Bersani nella corsa alla segreteria del Partito democratico. Spiegando, nell’accorata missiva in cui annunciava di essersi nuovamente tesserato, che «dopo due anni da sindaco dell’Aquila e dopo la terribile esperienza del terremoto, ho capito che non può esserci una politica gridata, che non sia vicina ai bisogni, ai problemi, alle speranze delle persone (...) la politica deve rifuggire dagli show».

L’annuncio di voler riconsegnare la fascia «nelle mani di Napolitano», o, alla peggio, «davanti a un corazziere del Quirinale» non è dunque politica show né gridata. E l’ultima frase è ancora per la vicenda dell’appalto. Pilatesca. «La valutazione definitiva spetta ai tecnici del comune i quali daranno l’esecutività se ci saranno tutti i requisiti».

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