Dovrebbe riaprire al pubblico entro settembre la nuova Ara Pacis dopo una lunga storia fatta di incomprensioni, stop ai lavori e polemiche. Il sogno degli addetti ai lavori sarebbe stato quello di far coincidere lavvenimento con la prossima Notte Bianca sabato 17 settembre, ma la tempistica dei lavori non ha permesso questa coincidenza. Si tratta comunque di una riapertura parziale della nuova struttura realizzata su progetto dellarchitetto americano, Richard Meier. Verrà infatti inaugurata solo la nuova teca che copre lantico altare, mentre per vedere completato lintero progetto ci vorranno ancora mesi, tanti mesi.
«I lavori in questi mesi, dopo i problemi iniziali, stanno procedendo regolarmente e si sta rispettando in pieno il cronoprogramma» spiega lassessore allUrbanistica del Comune di Roma, Roberto Morassut. Secondo lassessore il progetto dellarchitetto statunitense Richard Meier è stato realizzato senza alcun stravolgimento, ma «solamente con alcune correzioni richieste dalle Sovrintendenze che sono state comunque concordate con larchitetto stesso».
I cantieri non sono ancora chiusi dunque e già si pensa a nuovi lavori per valorizzare il patrimonio architettonico della zona. È allo studio infatti un progetto per la pedonalizzazione di piazza Augusto Imperatore e per la realizzazione di un tunnel per collegare la piazza con il Lungotevere preservando così il rapporto tra lAltare romano e la piazza. Ci vorranno ancora mesi per la progettazione e si prevedono tempi lunghi per i lavori. Per ora dunque ci si dovrà accontentare di poter tornare ad ammirare lAra Pacis nella sua nuova copertura. LAra Pacis o Altare della Pace di Augusto fu dedicato nel IX secolo a.C. dal Senato Romano alla celebrazione della pace instaurata da Augusto. Completamente costruito in marmo, famoso per i suoi bassorilievi, laltare sembra oggi non aver pace e lo si può notare passeggiando per il centro della capitale in una veste ingloriosa, rivestito da pannelli e cartelli di lavori in corso. Sembra oramai lontano quel 4 di settembre del 2000 quando lallora sindaco della capitale, Francesco Rutelli annunciava il progetto di riqualificazione del monumento che rientrava in un più ampio sforzo per lammodernamento della città che faceva seguito al Giubileo. Il progetto fu affidato allarchitetto statunitense Richard Meier e prevedeva la demolizione della copertura provvisoria dellarchitetto Morpurgo che durava dal lontano 39 alla quale si affiancava un bando di gara per la risistemazione di piazza Augusto Imperatore.
Il progetto di Meier prevedeva la creazione di un grande centro culturale, con annessi museo, bookshop e auditorium. I lavori avrebbero dovuto avere una durata di circa 18 mesi per un costo che non avrebbe dovuto superare i 16 miliardi di lire, ma da allora molte cose sono successe e sull'Ara Pacis più che lavori sono state fatte molte polemiche. La questione superò anche la Manica giungendo sino al Principe Carlo dInghilterra. Il 5 aprile del 2001 il Daily Telegraph titolava: «Il Principe sollecitato a combattere la mostruosità a Roma». I critici della nuova struttura sul quotidiano la descrivono come una sorta di «gigantesca stazione di servizio» che sarebbe stata approvata «senza la gara internazionale».
Da sempre in prima linea contro il progetto Meier lex Sottosegretario ai Beni Culturali, Vittorio Sgarbi il quale ha in più occasioni chiesto di riaprire la discussione sullAra Pacis. Il progetto Meier secondo Sgarbi stravolgerebbe la concezione del monumento «creando una frattura anzichè una continuità con il fiume Tevere».
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