Ara Pacis Al vaglio della Digos le immagini delle telecamere

Gli uomini della Digos sono al lavoro per tentare di identificare gli autori dello sfregio all’Ara Pacis imbrattata di vernice rossa e verde. Gli inquirenti stanno visionando i filmati di una telecamera a circuito chiuso che avrebbe ripreso cinque uomini mentre colpiscono con palloncini di vernice la teca di Meier all’alba di lunedì. Le cinque persone hanno poi lasciato in terra un water e della carta igienica.
Graziano Cecchini - diventato famoso per aver colorato di rosso, il 19 ottobre del 2007, l’acqua della Fontana di Trevi e per aver lanciato, il 16 gennaio del 2008, da Trinità dei Monti migliaia di palline colorate - lunedì mattina alle sette si trovava davanti all’Ara Pacis appena imbrattata, ma giura di non avere nulla a che fare con l’impresa, pur rivendicando intellettualmente «questa bellissima azione». Era lì soltanto perché un amico che tornava a casa l’aveva chiamato per avvertirlo. E questo l’ha già detto alla Digos, che subito lo ha convocato come primo sospettato. «Ci sono le telecamere - dice Cecchini - che dovrebbero dire con certezza chi è stato. Se non funzionano bisogna intervenire sullo sperpero di denaro pubblico».

Cecchini definisce il gesto della vernice sulla teca «uno squarcio di gaia rimembranza di intelligenza italiana». «Si vede - aggiunge - che ho creato una buona scuola».
L’artista futurista ha anche annunciato di pensare ad una performance in Campidoglio.

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