Gli arbitri italiani non possono usare Facebook o i blog per rilasciare dichiarazioni o commenti sulle partite dirette, a meno che non siano autorizzati. Lo prevede una circolare diffusa da Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione italiana arbitri. Nel documento si afferma esplicitamente che «agli arbitri è fatto divieto di fare dichiarazioni in luogo pubblico anche a mezzo e-mail o propri siti internet, di partecipare a gruppi di discussione (come quelli di ultima generazione sul genere Facebook), mailing list, forum, blog o simili, di fare dichiarazioni in qualsiasi forma e di rilasciare interviste a qualsiasi mezzo di informazione che attengano le gare dirette e gli incarichi espletati, salvo espressa autorizzazione del presidente dell’Aia». Chi non rispetta la procedura, rischia di incorrere in sanzioni. «La constatazione di attività e iniziative contrarie alle suddette disposizioni, da chiunque tra gli associati esercitate, verrà immediatamente segnalata alla procura arbitrale per il seguito disciplinare di competenza», si legge ancora.
Nicchi, che fa riferimento alle «disposizioni sancite dal regolamento Aia in materia di riservatezza e di comunicazione su materie di rilevanza istituzionale», conclude affermando: «Ritengo opportuno che della presente venga data la più ampia informativa a tutti gli associati, con particolare riguardo ai più giovani, più portati a ricorrere ai mezzi di comunicazione informatica»."Gli arbitri non parlino di partite su facebook e blog"
Lo prevede una circolare diffusa da Nicchi, presidente dell’Aia. Nel documento si afferma esplicitamente che "agli arbitri è fatto divieto di fare dichiarazioni in luogo pubblico anche a mezzo e-mail o propri siti internet, di partecipare a gruppi di discussione, mailing list, forum, blog o simili"
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