Marcello Di Dio
da Roma
In attesa dei probabili rinvii a giudizio per gli otto indagati della vicenda Gea, il lavoro dei pm romani Palamara e Palaia continua. Il nuovo fronte riguarda gli arbitri e la «combriccola romana», termine utilizzato un paio di anni fa dallex amministratore delegato del Venezia Franco Del Cin. E lipotesi di reato della Procura è di frode sportiva: lindagine è stata stralciata da quella della Gea e potrebbe portare presto alliscrizione nel registro degli indagati di alcuni arbitri, il cui ruolo sarebbe stato delineato da alcuni testimoni sentiti nei mesi scorsi a piazzale Clodio. Tra questi lo stesso Dal Cin e lattuale presidente del Genoa Aldo Spinelli. Linchiesta sul filone arbitrale a Roma trovò nuova linfa dallindagine sulla frode sportiva dei pm di Napoli Beatrice e Narducci e secondo un accordo tra le due procure è rimasta di competenza degli uffici giudiziari romani.
La presunta «combriccola romana», che sarebbe stata comandata da Massimo De Santis, comprendeva - secondo le indagini della procura - vari arbitri di A e B (si fecero i nomi tra gli altri di Gabriele e Palanca) e alcuni assistenti, ma anche il funzionario della Can Manfredi Martino, già collaboratore dei designatori Bergamo-Pairetto. Nel corso dellindagine venne fuori che De Santis avrebbe riunito intorno a sé alcuni arbitri e assistenti capitolini, riuscendo in tal modo a formare un gruppo stabile. E tale aggregato avrebbe dato vantaggi ai membri come il reciproco aiuto, la tutela da eventi esterni e principalmente una corsia privilegiata di carriera. Lindagine della giustizia sportiva ha portato però alla squalifica del solo De Santis, mentre ha scagionato tutti gli altri indiziati. Resta aperto il fronte ordinario e presto potrebbero esserci sviluppi importanti.
Anche la giustizia sportiva potrebbe però tornare sulla vicenda. Ieri il capo dellUfficio indagini della Figc Francesco Saverio Borrelli si è recato in Procura a Roma per acquisire le carte dellinchiesta sulla Gea World. Le eventuali omissioni della gestione della Figc di Franco Carraro sulla violazione dell'adempimento degli obblighi da parte dei procuratori sportivi, coinvolti nell'inchiesta Gea, e la frode sportiva nell'ambito del filone sulla «combriccola romana» degli arbitri potrebbero diventare oggetto di un nuovo filone di indagini.
Leffettiva vigilanza dell'organo federale sulla Gea sarebbe messa in forse da numerose testimonianze rese ai magistrati. Come quella di Pietro D'Amelio, componente della Commissione agenti, che ha spiegato perchè fu «archiviata» l'indagine della Figc sul «monopolio Gea». «Sentimmo il segretario Ghirelli mi pare - si legge nel verbale - al fine di accertare se vi fosse la disponibilità a finanziare unindagine da parte della Figc. Ci fu risposto informalmente e oralmente che non c'era alcuna disponibilità al finanziamento per mancanza di fondi ragion per cui la Commissione decise di non fare più nulla». .
Ma da Borrelli, in 'cambiò del fascicolo sulla Gea, giungeranno alla procura di Roma, documenti utili al prosieguo dell'indagine penale: si tratta di schemi con i quali l'ufficio indagini ha ricostruito l'attività dei procuratori oggetto dell'indagine. Insomma giustizia sportiva e quella ordinaria, in questo caso, vanno a braccetto. Borrelli intanto da domani e per due giorni ha in programma una riunione di tutti i collaboratori dell'ufficio Indagine per fare il punto sull'attività in corso e per fornire indicazioni ai nuovi collaboratori. L'incontro si terrà in un albergo di Fiumicino.
Oggi, invece, in un hotel sulla Roma-Fiumicino inizieranno le due giornate di lavoro del gruppo di collaboratori dellUfficio Indagini. In questa sorta di apertura dell«anno giudiziario sportivo», verrà fatto il punto sullattività in corso e verranno fornite indicazioni di lavoro ai collaboratori di recente nomina.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.