«Architettura» celebra la creatività italiana Tradizione plurisecolare

L’architettura guarda al futuro. E si fa carico della ricostruzione estetica e funzionale delle città italiane. Un fatto oggettivo che, verrà ribadito anche al grande evento del Salone Internazionale del Mobile di Milano, giunto alla sua cinquantesima edizione. Una vetrina unica al mondo che, l’editrice Maria Elena Golfarelli ha scelto per presentare il nuovo numero di Architettura. «Proponiamo l’unico vero mensile tutto italiano - spiega - che dà la possibilità ad architetti, costruttori, ingegneri e urbanisti di esprimere il proprio punto di vista». Il periodico, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale, mette in primo piano i più apprezzati architetti e designer italiani e internazionali. «I professionisti di questo settore posseggono uno straordinario potenziale creativo - aggiunge Golfarelli -. Diamo voce a chi, sfruttando il proprio talento, contribuisce sostanzialmente al rinnovo del nostro Paese».
Pochi, ma fondamentali, i capisaldi delle nuove correnti architettoniche. Uno dei più importanti è quello della sostenibilità ambientale. «Occorre attuare progetti che tengano in considerazione fattori quali la vivibilità e il risparmio energetico - continua Golfarelli -. A parlare, su Architettura, sono proprio quei professionisti che in questo si sono rivelati virtuosi, innovativi, trascinatori di una rivoluzione verde che, trasformerà il nostro modo di vivere». Il magazine sottolinea, poi, l’importanza della riqualificazione delle aree dismesse. Occorre ridare una dignità strutturale a quelle aree, quei quartieri, quelle periferie lasciate prive di una loro identità.
«Sono i progettisti, gli ingegneri e gli architetti, a dover ridare un senso all’urbe contemporanea - spiega l’editrice -. A loro è affidato il compito di rivitalizzare territori altrimenti depressi, favorendo anche il loro reinserimento nell’economia e nei piani di sviluppo dei nostri centri abitati». Funzionalità, quindi, ma anche stile. Il nuovo numero esce in occasione dell’evento più atteso per il settore, il Salone Internazionale del Mobile di Milano, dove Architettura sarà presente come una delle vetrine editoriali più privilegiate. «Sul design gli italiani non temono concorrenza - continua -. Il nostro è uno stile ammirato in tutto il mondo, capace di creare un indotto economico eccezionale».
Sul periodico, intervengono anche alcuni dei nomi eccellenti del settore. Vittorio Gregotti, Mario Botta, Antonio Citterio, Renzo Piano, Zaha Hadid a Daniel Libeskind, solo per citarne alcuni. Spazio anche ai volti istituzionali. Tra questi, sulle pagine del magazine, c’è Bruno Gabbiani, presidente di Assoarchitetti, che esorta la categoria a riportare in Italia quelle tradizioni stilistiche e quella propensione all’innovazione strutturale che, ci appartengono culturalmente.
«L’Italia ha laureato il più elevato numero di architetti pro capite al mondo - racconta Gabbiani -. Eppure non ne utilizza appieno le potenzialità qualitative. Questa è una delle tante contraddizioni che rendono così difficile per gli stranieri comprendere il fenomeno Italia. Eppure molti dei nostri architetti, come appare anche dalle pagine del mensile, mantengono la spiccata capacità creativa, che ha contraddistinto i loro predecessori, riuscendo a produrre opere importanti, molto più spesso all’estero e in ambiti culturali assai diversi dal nostro». Non solo.

«Con Architettura vogliamo richiamare l’attenzione sul nostro Paese - conclude Golfarelli -. Intendiamo favorire un dialogo tra le parti affinché le eccellenze tornino a progettare per l’Italia, portando avanti una tradizione architettonica plurisecolare».

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