Cronaca locale

Arcore, tolleranza zero per vandali e bulli. "Ci vuole il coprifuoco"

Il sindaco si appella alla coscienza civica. Corsi di legalità nelle medie e superiori. A Milano arriva la videosorveglianza per via Benedetto Marcello

Alessandra Pasotti
Un giorno erano gli schiamazzi notturni, un altro i cassonetti dati alle fiamme, quello dopo le panchine divelte. E poi ancora le altalene del parco giochi distrutte, aiuole ridotte a uno scempio, per non parlare della pipì sulle vetrine dei negozi in segno di sfregio o dei vetri rotti. Finchè ha detto basta. E contro i ripetuti vandalismi e danneggiamenti ha deciso di mettere in campo la sua ricetta: mandare tutti a scuola di educazione civica. E, se non bastasse, istituire il coprifuoco. Succede nella ricca e benestante Arcore, comune di 17mila abitanti famosa per la Gilera, ma esportata nel mondo per la residenza a Villa San Martino della famiglia Berlusconi. Qui il primo cittadino, Marco Rocchini, eletto nelle fila del centrodestra, obbligherà gli studenti di tutte le scuole medie e superiori a frequentare, dal mese prossimo, corsi di "legalità". A spese del comune perché "non vogliamo gravare sulle scuole, i corsi li finanziamo noi. Però tutti vi devono partecipare". "Purtroppo i ragazzi - spiega il primo cittadino - non sanno più cosa è giusto e cosa è sbagliato e soprattutto non si rendono conto delle conseguenze pesanti a cui possono andare incontro". E racconta che nei mesi scorsi è stato costretto a denunciare più di un ragazzo alla procura dei minori. Ragazzi come al solito normali, di famiglie normali che però di sera fanno branco e si divertono a distruggere e danneggiare. La sua battaglia per risolvere questo problema giudicato "ormai insostenibile" è passata anche attraverso un appello, una lettera a tutta la cittadinanza nella quale il sindaco chiede aiuto alle famiglie. "Cari concittadini - scrive - mi giungono lamentele più che fondate perché nelle ore notturne gruppi di ragazzi, molti dei quali minorenni, si lasciano andare a veri e propri atti di vandalismo, occupano con i motorini truccati aree non consentite, rompono e distruggono arredi urbani e potrei elencare molti di questi fatti peraltro documentati da telecamere e fotografie".Spiega il sindaco che in alcuni si è dovuti ricorrere alla denuncia. "Da parte mia ritengo che piuttosto che la sanzione punitiva sia più opportuno ricercare il rispetto dei diritti altrui e una presa d'atto della coscienza civica che ogni cittadino deve avere. Questo appello - scrive il sindaco - è dunque rivolto alle famiglie dei ragazzi, è mai possibile ad esempio che un minore sia in giro a far danni sino alle quattro del mattino? E' rivolto anche alle scuole soprattutto alle medie superiori perché insistano con i propri alunni perché siano rispettosi della civile convivenza". E termina: "Sono costretto anche a dire che se i fatti in questione dovessero continuare in questa misura diventata ormai insostenibile mi vedrò costretto ad assumere dei provvedimenti sanzionatori ancora più gravi". L'appello purtroppo non ha dato i risultati sperati ed ora la giunta comunale sta addirittura pensando di istituire il coprifuoco: divieto di frequentare i giardini pubblici e di somministrare alcolici nelle ore notturne. "Arcore è una cittadina splendida - dice il sindaco - abbiamo tanti giovani in gamba e impegnati nel volontariato. Purtroppo ce ne sono tantissimi lasciati in balìa di se stessi.

Il coprifuoco sarebbe una misura estrema, ma saremo costretti a prenderla se ragazzi e le loro famiglie non risponderanno finalmente in modo positivo".

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