Ecopass, si salvi chi può. Ecco, appunto: chi può. Perché per tanti pendolari non ci sarà scampo. Da quando, il 16 gennaio, scatterà il super ticket da 5 euro al giorno, per loro diventerà impossibile entrare in centro senza perdere soldi e tempo. Al di là di turnisti, commercianti e residenti, Pisapia e i suoi non hanno tenuto conto di un’altra categoria: i dipendenti che arrivano da fuori Milano e non hanno orari d’ufficio canonici. Ad esempio chi finisce di lavorare dopo le 21 dovrà aspettare tra i 15 minuti/mezz’ora un metrò che lo porti al parcheggio dove ha lasciato l’auto. Insomma, c’è una fetta di lavoratori che, a causa degli orari, non può proprio fare a meno dell’auto. Basta guardare il tabellone dei treni per rendersene conto. Un esempio per tutti: se si perde l’ultimo treno da Milano Cadorna (l’unica stazione nell’area C) per Legnano alle 20.06, bisogna aspettare fino alle 22.28 per poterne prendere un altro.
Ecco come se la potranno cavare i pendolari che tirano tardi: o prenderanno in affitto un garage al di fuori della cerchia, o faranno un abbonamento in un parcheggio di corrispondenza. O ancora, si compreranno un motorino o una bicicletta per coprire il tragitto centro-parcheggio. Ma, a fare due conti, le controindicazioni sono tante.
Cominciamo dai garage. In queste settimane abbiamo monitorato un paio di siti Internet con gli annunci dei box in affitto. Ebbene, lo stesso box che a fine ottobre costava 100 euro, oggi costa già 120 euro. E la storia si ripete da corso Vercelli a Buenos Aires. L’effetto Ecopass porta anche a questo. Tuttavia, i prezzi non possono essere aumentati ulteriormente: entrare in auto nell’area C per tutto il mese (con 5 giorni lavorativi a settimana) costa 100 euro e non converrebbe affittare un garage per un costo superiore. Meglio allora affittare un posto auto all’aperto, magari all’interno di qualche cortile condominiale, se è possibile.
Passiamo alla seconda soluzione percorribile: i parcheggi a pagamento. Quelli attorno alla cerchia sono troppo cari per utilizzarli regolarmente. Costano in media 20 euro al giorno e i più centrali arrivano a 3,50 euro all’ora. Ed è vero che si potrebbe risparmiare qualcosa con l’abbonamento mensile ma sarebbe comunque un salasso, ancora più alto di Ecopass. I più economici sono i parcheggi di corrispondenza: da Lampugnano a Famagosta o Cologno Nord. Quelli gestiti da Atm sono 19, collocati nei principali punti di accesso alla città. Le tariffe giornaliere si aggirano sui due euro (1,60 euro per otto ore e 2,10 euro per più di otto ore) e gli abbonamenti settimanali vanno dai 4,20 ai 6,20 euro. Se si decide di acquistare un abbonamento, si può scegliere tra quello trimestrale a 335 euro di media (contro i 300 euro di Ecopass), quello semestrale a 671 euro (contro 600 euro di Ecopass) e quello annuale a 1.343 euro. Solo Cologno costa molto meno: 207 euro. Insomma il risparmio ci sarebbe ma ci sono due ulteriori nodi da risolvere. Uno: bisognerebbe anche comprare l’abbonamento ai mezzi Atm (30 euro per un mese, 300 euro per un anno di abbonamento). Due: la maggior parte dei ticket dei parcheggi ha validità fino alle ore 20. Quindi per poter lasciare l’auto fin dopo le 21, i pendolari dovrebbero integrare il biglietto con un ulteriore pagamento. Altro discorso è quello dei pendolari che escono dall’ufficio tra le 18 e le 19. Anche loro hanno di che lamentarsi: «La nostra vita diventerà un incubo nelle ore di punta» temono. L’obbiettivo del super Ecopass è quello di levare dalle strade 300mila veicole. Ecco, quindi sui mezzi pubblici ci saranno circa 300mila persone in più.
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