Cominceranno a inizio marzo, con un mese di anticipo sul previsto, i lavori per il rifacimento di pista e pedane dell'atletica leggera all'Arena di Milano. Lo storico impianto ospiterà in giugno la Coppa Europa e il 18 agosto, quando festeggerà i due secoli dall'inaugurazione, vorrà dimostrare di avere ancora un futuro.
LArena ha tenuto a battesimo la nazionale di calcio - Italia-Francia nel 1910 - e salutato la prima vittoria di quella di rugby - contro la Spagna, vent'anni dopo - ma vivere di mille ricordi è arido: Milano, che punta a ospitare le Universiadi 2013 eppure certo non brilla in tema di impianti sportivi, ha ancora bisogno del suo antico stadio. E rifare la pista non basta.
Per capirlo, è sufficiente parlare con la gente dell'atletica leggera. «In città non c'è un impianto omologato per gare nazionali», spiega Franco Angelotti, consigliere nazionale della Federazione e presidente della società Camelot, «i campionati indoor della Lombardia si disputano a Genova. Molti atleti ormai si allenano in provincia: strutture malconce possono provocare infortuni».
Fra il 1998 e il 2005 Angelotti è stato l'organizzatore della Notturna, un classico di inizio estate che ha visto sfilare all'Arena fuoriclasse come Edwin Moses, Donovan Bailey e Fiona May e applaudito molti primati. «Già nel 2004, però, la federazione internazionale ci disse che la pista non era adeguata. E proprio l'usura della pista ha impedito di organizzare l'edizione 2006. La Notturna potrebbe tornare nel 2008, occorre la collaborazione fra società come la nostra e la Pro Patria, le istituzioni e gli imprenditori lombardi: chi investe nello sport investe nei giovani e quindi nel futuro. Ma l'Arena ha bisogno di cure profonde». Esempi? «La gabbia per il lancio del martello non è a norma, la tribuna stampa è da terzo mondo, la sala pesi fatiscente. E poi, perché non togliere la cancellata interna? Il pubblico dell'atletica non compie invasioni violente».
Il testimone passa allora a Giovanni Terzi, assessore comunale allo Sport. «Per l'Arena abbiamo recuperato 3 milioni dal Credito Sportivo: nel gennaio 2008 avvieremo altri interventi e sono dispostissimo a parlare già ora della nuova Notturna. Quanto alla cancellata, toglierla è in teoria ragionevole ma bisogna vedere cosa dice la legge. La carenza di impianti? L'Arena sarà la prima risposta, deve tornare a vivere, poi penseremo al XXV Aprile, che può diventare la culla dell'atletica ma oggi perde 300mila euro all'anno. Serve una gestione virtuosa».
L'idea è rilanciare l'Arena anche come sede di concerti, «senza temere danni alle strutture sportive», assicura Terzi. Ma non tutti sono convinti.
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