Telecom impugna la decisione dellAntitrust argentino che vorrebbe dettare la tabella di marcia per la dismissione della partecipazione in Argentina. Lo fa con un tono duro, evidenziando che, ha detto lad Franco Bernabè, «si sta perpetuando sotto gli occhi di tutti unevidente violazione del diritto e un danno al patrimonio di un gruppo italiano che opera con successo in quel Paese da 15 anni».
Il ricorso è stato presentato nel giorno in cui il gruppo ha riunito il comitato esecutivo, in vista del prossimo consiglio di amministrazione del 25 febbraio per lapprovazione dei risultati 2009 e il via libera al piano 2010-2012, per un aggiornamento delle precedenti linee guida. Telecom ritiene che sia illegittima e iniqua ogni decisione finora assunta dalle autorità argentine finalizzata al disinvestimento dei suoi asset e ha proposto istanza per la dichiarazione della nullità della risoluzione e degli atti amministrativi connessi, previa loro sospensione.
Del resto anche Telco, la holding che detiene il 22,5% di Telecom, ha notificato due ricorsi contro le autorità argentine. I soci hanno infatti chiesto la sospensiva per la multa di 39 milioni di euro inflitta per la mancata comunicazione della vendita da Olimpia a Telco nel 2007, e hanno inoltre fatto ricorso contro il provvedimento con cui si impone alla compagnia la vendita del 50% di Sofora (holding di controllo di Telecom Argentina). Il mercato teme tuttavia che Telecom si trovi costretta a vendere in tempi rapidi la partecipazione che detiene nellazienda sudamericana. «In tali condizioni è difficile pensare che i vertici riescano a valorizzare al meglio la quota nel gruppo doltreoceano» ha commentato un operatore. Nel Paese le indiscrezioni non mancano. Per lunedì, secondo il quotidiano di Buenos Aires La Nacion, sono attese le manifestazioni di interesse per Telecom Argentina.
Entro quella data, scrive La Nacion, i pretendenti devono «confermare» la disponibilità (le offerte oscillerebbero tra 600 milioni e un miliardo di dollari per la quota in mano a Telecom). Laccordo prevederebbe anche il carico dei contenziosi che la società ha nel Paese. Tra i pretendenti, il gruppo editoriale Clarin, il fondo Pegaso, il miliardario messicano Carlos Slim con America Movil, il fondo Argentina Inversiones Condor; ma la favorita sarebbe, sempre secondo La Nation, una cordata di imprenditori argentini composta da Eduardo Eurnekian (Corporacion America), Ernesto Gutierrez (gruppo Telemar) e Alfredo Roman (gruppo Roman, trasporti).
Soddisfatta per il ricorso in Argentina è Asati, lassociazione di piccoli azionisti Telecom, da sempre contraria alla cessione della società. Asati chiede anche che Telecom proceda con unazione di richiesta danni nei confronti del governo argentino. La situazione insomma è delicata.
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