Aria di accordo sul Pgt e il Terzo Polo è già spaccato

Giornata difficile per il piano di governo del territorio quella di ieri: all’incontro convocato dal sindaco alle 9 con l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli la maggioranza e i rappresentanti del Terzo Polo, infatti, erano assenti la metà dei consiglieri, 14 sui 36 invitati. Letizia Moratti ha richiamato i suoi alla «compattezza» sul voto e alla presenza in aula, invitandoli a stringere le fila in nome del senso di responsabilità. Ma alla capigruppo nessun accordo è stato trovato, e la riunione è stata rimandata oggi a mezzogiorno. All’ordine del giorno la questione del metodo: come affrontare la discussione e la votazione dei 4765 emendamenti al documento in tempo utile per garantirne l’approvazione entro il 14 febbraio.
Ed è proprio sul voto al documento che manderà in soffitta il vecchio piano regolatore che il Terzo polo ha vissuto la sua prima scissione interna. Se Pasquale Salvatore, capogruppo dell’Udc si è detto «orientato a dare un voto favorevole» per una questione di coerenza - «Ho votato il Pgt in sede di adozione perchè ritengo che la città abbia bisogno di regole certe e di un Piano aggiornato a una realtà urbanistica che negli anni è mutato. Con lo stesso spirito affronterò i lavori d’aula in vista dell’approvazione» - non la pensa così Barbara Ciabò di Fli, che ha annunciato il voto contrario. «Per il momento il voto di Fli sul Pgt è negativo e tale resterà se non ci saranno profonde modifiche per l’accoglimento di alcune osservazioni» ha detto.
Come affrontare i lavori in aula? Fiducioso il leghista Matteo Salvini che si appella al senso di responsabilità: «Più tempo perdiamo, peggio è per la città» commenta. L’appello del sindaco? «Non ho bisogno di rispondere perché sono sempre presente in aula - risponde Vincenzo Giudice -. E ritirando i miei emendamenti ho sempre cercato di risolvere le criticità».
Soddisfatto Giulio Gallera, capogruppo PdL che rivendica la nomina dei garanti per il referendum sull’ambiente, dimenticando però il venir meno del numero legale ieri pomeriggio sulle perequazioni. «Nessun problema- replica - oggi chiudiamo. Oggi comunque l’opposizione ha accettato di discutere gli emendamenti per gruppi di osservazioni omoegneee. Noi siamo disposti a ragionare su modalità di voto che garantiscano un esame approfondito e articolato». Il PdL metterà sul tavolo alle 12 la proposta: discussione tematica degli emendamenti, riunendoli in una decina di gruppi omogenei, articolati a loro volta nelle tre votazioni, «accolte, non accolte e parzialmente accolte». la sinistra è avvertita: «Se vuole spaccare in quattro il capello solo per affossare il piano, noi andremo avanti perchè il Pgt va approvato entro il 14 febbraio».
Dopo le parole del candidato sindaco del centrosinistra e Idv, Giuliano Pisapia - «Sul Pgt quella del centrosinistra è una visione opposta a quella del centrodestra e per noi ci dovranno essere delle modifiche profonde.

Questo deve essere chiaro» - l’opposizione continua a spingere per discutere il maggior numeor possibile di emendamenti, obiettando che votazioni sommarie aprirebbero la strade ai ricorsi al Tar. «L’aula - ha affermato Pierfrancesco Majorino (Pd) - deve poter discutere tutte le osservazioni: non ci vogliamo assumere la responsabilità di approvare un provvedimento illegittimo».

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